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Possiamo essere eroi

Un libro che è uno spaccato di vita, di silenziosi discorsi interiori ed anche di funamboliche esperienze alla ricerca di una verità, di se stessi, e della propria storia, che non sempre ci rende più felici, ma più consapevoli si. “We can be heroes” di Tiziana Tafani è tutto questo e altro ancora.
Finalmente posso dire di aver incontrato chi ha letto e studiato lo stesso Leopardi che ho conosciuto io. Un Leopardi cinico, infinitamente immenso; capace di restituirci la sua anima scorticato, senza sconti e senza pietà. Sento descrivere così il poeta sul quale io pure non avevo visto solo il pessimista cosmico che ci hanno visto tutti: come quando ci insegna la metafora, che era una sintesi per indagare la complessità nel tempo. Se la metafora fosse considerata, come da Leopardi struttura “mediatica” del pensiero e della testualità, il popolo dei social non avrebbe tempo di procedere senza sosta sulla via degli “hater”. Persino allegro, il recanatese appare nelle pagine di Tiziana: a patto di approfondirne la lettura senza le suggestioni del giudizio.
E Napoleone? L’Autrice ha amato quel predone sino all’idolatria. Furono quella determinazione e quel coraggio proiettati verso l’impossibile ad attrarre l’adolescente; fu quella caduta dopo aver sconfitto il mondo a costituirsi come metafora dell’esistenza eroica. Ed è tenero il ricordo di quel periodo di freschezza in cui, la fanciulla, respingendo la sollecitazione degli ormoni, percepiva il prepotente fascino della battaglia, della contesa. Una contesa che aveva la sua liturgia fatta di senso e significato e che oggi abbiamo perso per mancanza di prudenza: si contendeva, ma ci si rispettava. Delicato il ricordo della maturazione che conduce all’amore per l’abbandono di sé e per la pace.
La scrittura di Tiziana Tafani non si limita a scorrere con la leggerezza di ruscello argentino, di cui pur si colgono suono e freschezza; ma sembra, per contrasto, richiamare pure il deciso inerpicarsi sul colle del senso dove ogni parola, come sasso, esige il suo significato più rigoroso intorno al quale ricostruire la vita: per episodi, immagini, riflessioni intorno a personaggi, caratteri, storie. Un contrasto efficace.
“And we can be heroes” raccoglie, in una settantina di pagine, lo spaccato di una vita giocata tra David Bowie, Antony Perkins, Ulisse, un padre un po’ Don Chisciotte, Freud, Vincenzo Cardarelli ed altri comprimari.
Coinvolgente.
Unknown123

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