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Le ultime operazioni anti Isis in Italia, Germania e Gran Bretagna

forze armate

Arresti preventivi, sparatorie, allarme sempre altissimo: il pericolo terrorismo in poche ore ha riguardato Italia, Germania e Gran Bretagna. La Polizia italiana ha arrestato un cittadino congolese, in passato ospite del Centro per rifugiati di Brindisi, e un marocchino, risultato in contatto con Anis Amri, l’autore della strage al mercatino di Natale di Berlino, è stato espulso dall’Italia. Dall’indagine della Digos di Brindisi, coordinata dalla Dda di Lecce e dalla Procura nazionale antiterrorismo, emerge che i due facevano parte di una cellula salafita operante a Berlino e avevano aderito all’Isis.

L’arrestato con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale è Lutumba Nkanga, congolese di 27 anni e residente in Germania, mentre è il marocchino Soufiane Amri, il ventiduenne che era in contatto con l’attentatore di Berlino, a essere stato espulso dall’Italia. Entrambi erano pronti a compiere azioni violente, fino al martirio. L’operazione, cui hanno preso parte il Servizio centrale antiterrorismo e il Servizio di cooperazione internazionale, ha neutralizzato i progetti di una cellula salafita di 11 membri basata a Berlino.

L’inchiesta era stata avviata il 24 dicembre scorso, dopo l’attentato compiuto a Berlino il 19 dicembre. I due stranieri erano transitati in Italia, forse per recarsi in Turchia, ma erano stati bloccati ad Ancona: il marocchino Soufiane Amri, era stato espulso dal territorio italiano ed era quindi tornato in Germania, dove risultava residente. Il congolese Lutumba Nkanga era invece privo di permesso di soggiorno, perché scaduto, ed era stato condotto nel Centro di identificazione ed espulsione di Restinco, a Brindisi. Qui sono stati avviati gli accertamenti della Digos che hanno portato all’arresto.

L’allerta di queste ore ha riguardato anche la Gran Bretagna, tra i dintorni di Londra e il Kent. Nella serata del 27 aprile la polizia ha fatto irruzione in Harlesden Road a Willesden, a Nord Ovest di Londra, usando lacrimogeni e sparando a una donna. Due uomini, di 20 e 16 anni, e una donna di 20 anni (ferita gravemente) sono stati arrestati mentre una donna di 43 anni è stata arrestata nel Kent. Successivamente, un altro uomo e un’altra donna sono stati arrestati appena tornati nell’abitazione di Willesden. Il bilancio totale è dunque di sei arresti. Tutti sono sospettati della preparazione e istigazione di atti terroristici. Scotland Yard ha comunque spiegato che questa indagine non ha nulla a che fare con l’arresto di un presunto “lupo solitario” di 27 anni avvenuto sempre nella giornata del 27 di fronte a Westminster e a poche decine di metri dall’imbocco di Downing Street. Nello zaino aveva alcuni coltelli da cucina.

L’uomo dalle sospette simpatie jihadiste pare fosse sorvegliato da tempo e si temeva stesse per compiere un attacco imminente anche se l’arresto sarebbe avvenuto grazie a una soffiata dopo che gli stessi parenti dell’uomo avevano avvertito le autorità di un preoccupante processo di radicalizzazione.

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