La grande informazione scritta e parlata racconta di un (apparente?) colpo di scena nell’affare Consip. Un ufficiale di rango inferiore della Benemerita avrebbe falsificato il contenuto delle intercettazioni, fondamentali nelle indagini in corso, tirando inopinatamente in ballo Tiziano Renzi, padre dell’ex segretario del Pd, in un colloquio con Alfredo Romeo.
È obbligatorio un supplemento di accertamenti per capire per quale ragione c’era necessità di relazionare il falso, se di falso si tratta. I cittadini italiani vogliono giustamente sapere se possono sempre fidarsi dell’Arma dei Carabinieri o anche questo storico presidio di legalità presenta criticità irrimediabili?
È naturale dedurre che la vicenda non rappresenta solo uno scontro tra magistrati, carabinieri, capi-partito, faccendieri e imprenditori ma va oltre e riguarda la credibilità delle istituzioni del nostro Paese.