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Siria, cosa è successo davvero a Idlib. Foto e video da Twitter

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Sarebbe un attacco con armi chimiche quello che nella giornata di martedì 4 aprile ha colpito Khan Sheikhun, città vicino a Idlib nel nord della Siria, area rimasta in mano ai ribelli e su cui, secondo la ricostruzione di Formiche.net, si sono concentrati gli sforzi delle forze governative composte da aerei russi, combattenti sciiti mobilitati dall’Iran e qualche unità dell’esercito siriano. Secondo Mohammed Hassoun, sentito da Ap, durante l’attacco, sarebbe stato usato il gas sarin, che provoca convulsioni, bava alla bocca, difficoltà respiratorie e restringimento delle pupille. Sui social network sono stati pubblicate immagini e video che potrebbero confermare questa ipotesi, come mostrano i contenuti messi online da Shajul Islam, un medico che opera proprio nelle zone colpite dall’attacco.

L’ATTACCO A KHAN SHEIKHUN

Secondo i testimoni, l’area è stata bersagliata da un attacco aereo, e poco dopo si sono registrati i primi effetti sulle persone presenti nelle aree colpite. Molti sarebbero civili: nelle immagini che stanno circolando si vedono diversi bambini, alcuni feriti e altri morti. Molte persone sono state trasportate sui cassoni dei pick-up verso l’unico ospedale rimasto operativo nella zona, che sta lavorando in condizioni critiche, sovraffollato e senza risorse e medicinali. Anche l’ospedale, l’unico che serve un’area abitata da centocinquanta mila persone è stato bombardato.

LE FOTO

I VIDEO

LE FOTO DALL’OSPEDALE COLPITO DAI BOMBARDAMENTI

DOPO IL BOMBARDAMENTO, I VIDEO DALL’OSPEDALE

MOMENTO DELL’ATTACCO

I PRECEDENTI

Come raccontato da Emanuele Rossi su Formiche.net, “non è la prima volta che il governo siriano utilizza attacchi chimici per flettere le resistenze dei ribelli – che a Idlib sono rappresentati solo in parte dalle fazioni moderate, obliterati armi in pugno dai gruppi estremisti riuniti sotto la sigla Hay’at Tahrir al-Sham, di cui l’ex qaedista Fateh al Sham è azionista di maggioranza. Le Nazioni Unite a gennaio hanno concluso un’inchiesta su alcuni attacchi avvenuti negli scorsi anni e individuato che, oltre allo Stato islamico che ha usato razzi di mortaio arricchiti all’iprite, il governo di Damasco è responsabile di almeno due attacchi effettuati utilizzando barili esplosivi al cloro. La Russia, insieme alla Cina, ha impedito che quegli individui venissero sanzionati ponendo il veto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu” (continua a leggere l’articolo).

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