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Lo Stato Islamico ha rivendicato due attentati contro i cristiani in Egitto

Egitto

Lo Stato islamico ha rivendicato due attentati avvenuti questa mattina quasi contemporaneamente in due città egiziane. In entrambi sono state colpite chiese cristiane copte.

A Tanta, nord del Cairo (sul delta del Nilo), sono rimaste uccise 25 persone e 70 ferite; altre tredici sono morte per un attacco kamikaze davanti alla chiesa di San Marco di Alessandria d’Egitto, dove Tawadros II, attuale papa della Chiesa copta ortodossa, aveva appena celebrato la messa per la Domenica delle Palme, che segna l’inizio della Settimana Santa.

La rivendicazione dell’Isis è arrivata come già successo altre volte tramite Amaq News, una sedicente agenzia stampa che in realtà è parte dell’apparato media del Califfato.

I copti, un’antica confessione cristiana, sono stati più volte bersagliati dallo Stato islamico. Uno degli episodi più importanti, oltre a un attacco che aveva interessato una chiesa al Cairo nel dicembre 2016, fu l’esecuzione di 21 prigionieri su una spiaggia di Sirte, in Libia. L’uccisione dei cristiani egiziani, decapitati davanti alle telecamere, fu una delle dimostrazioni principali con cui due anni fa lo Stato islamico fece segnare la sua presenza libica, dove creò il principale hotspot extra Siraq.

L’Egitto è in guerra con la provincia del Sinai dello Stato islamico, dove i baghdadisti hanno preso il controllo di gran parte del territorio della penisola, e da lì lanciano attacchi che si spingono fino al Cairo.

La situazione di sicurezza nel paese è molto delicata, e l’attacco di oggi aumenta le preoccupazioni per il viaggio che a fine aprile porterà Papa Francesco in Egitto.


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