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Programma Lavoro M5S, ecco le priorità (filo-Cremaschi) votate dagli iscritti a Rousseau

Riforma della rappresentanza sindacale, eliminazione dei privilegi e dei finanziamenti pubblici ai sindacati, maggiore partecipazione del lavoratore nella vita dell’azienda, taglio delle ore di lavoro e superamento dell’attuale sistema previdenziale. Si articola in questi cinque punti il programma Lavoro del Movimento 5 stelle votato ieri su Rousseau dalla base degli iscritti e approfondito sul blog di Beppe Grillo con altrettanti post scritti da esperti (qui e qui alcuni approfondimenti di Formiche.net). Ecco il risultato delle votazioni di ieri sulla piattaforma del Movimento relativo ai temi del lavoro.

RAPPRESENTANZA SINDACALE

Su 24.050 preferenze espresse, 23.283 iscritti hanno risposto sì e 767 no alla prima domanda sul Programma Lavoro (“Sei d’accordo che i lavoratori debbano avere il diritto di poter eleggere le proprie rappresentanze sindacali e di essere eleggibili con libera competizione tra tutte le organizzazioni indipendentemente dall’aver firmato l’accordo sindacale con la controparte?”) in votazione ieri su Rousseau. La necessità di una riforma della rappresentanza sindacale era stata esposta sul blog di Grillo da Giorgio Cremaschi (nella foto), ex dirigente Fiom-Cgil, che già in passato aveva parlato degli stessi temi all’interno del sindacato guidato ora da Susanna Camusso. A questo quesito, gli iscritti hanno potuto esprimere una sola preferenza, schierandosi per il sì o per il no.

ELIMINARE I PRIVILEGI SINDACALI

Sono sei, invece, i privilegi sindacali che il Movimento 5 stelle intende eliminare: su 47.709 preferenze espresse, al primo posto gli iscritti hanno votato lo stop ai “sindacalisti carrieristi della politica e nei consigli di amministrazione e gestione delle aziende” (15.081), a seguire lo stop ai “bilanci opachi senza obblighi di trasparenza” (12.625) e in terza posizione, con 7.549 preferenze, lo stop ai “finanziamenti pubblici e alle quote di servizio dei contratti e degli enti bilaterali 7.549”. A seguire lo stop al rinnovo automatico delle tessere degli iscritti al sindacato (5.796), lo stop ai distacchi retribuiti se non sono legati alla effettiva rappresentanza nei luoghi di lavoro (4.524) e lo stop all’esercizio di Caf e Patronati senza alcun reale controllo pubblico, con 2.134 preferenze. A introdurre il tema sul blog di Grillo, sempre l’ex sindacalista Cremaschi (qui tutti i dettagli).

PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI NELL’IMPRESA

Ad esporre i possibili strumenti di partecipazione all’interno dei luoghi di lavoro era stato il professor Giuseppe Della Rocca, docente all’università della Calabria, con un passato anche nella Fiom-Cgil, nel primo post di approfondimento pubblicato sul blog di Grillo. Il quesito a cui hanno dovuto rispondere gli iscritti, esprimendo due preferenze, è: “Quali strumenti di partecipazione dei lavoratori intendi debbano essere promossi in via prioritaria?”. Su 47.043 preferenze espresse, in 12.609 hanno scelto “avere dei rappresentanti dei lavoratori nei consigli di amministrazione per discutere la strategia e le risorse aziendali (Es. Consigli di Sorveglianza come in Germania)”, a seguire “poter partecipare agli utili dell’azienda” (8.079), poi “poter partecipare a gruppi di miglioramento, composto da lavoratori, per l’innovazione organizzativa e la qualità del lavoro (7.312). In 6.649 hanno votato la possibilità di “poter dire la propria su come è organizzato il lavoro anche attraverso proposte e suggerimenti di cui il management deve tenere conto”, “avere spazio di scelta sul proprio orario di lavoro (Orario scelto)” in 6.460 e in ultima posizione “avere dei rappresentanti eletti direttamente da tutti i lavoratori per la gestione quotidiana dei problemi organizzativi con l’azienda” (5.934). Ogni iscritto poteva esprimere, per questo quesito, due preferenze.

RIDUZIONE DELL’ORARIO DI LAVORO

Con un motto ripreso dal passato, “lavorare meno, lavorare tutti”, come sottolineato su Formiche.net (qui il Bloc Notes di Michele Magno e qui l’articolo del direttore Michele Arnese), il Movimento 5 Stelle punta alla riduzione dell’orario di lavoro e ha chiesto, nel quarto quesito, con quali modalità sia prioritario agire. Per questo quesito, gli iscritti hanno potuto esprimere tre preferenze e su un totale di 68.700 preferenze espresse in 12.869 hanno scelto l’opzione di ridurre l’orario di lavoro al di sotto delle 40 ore, in 10.167 la riduzione delle giornate lavorative settimanali e/o annue con la settimana da 4 giorni, l’aumento dei riposi, ecc., mentre in 7.988 hanno scelto di disincentivare lo straordinario sul piano contributivo e fiscale. A seguire, hanno scelto di ridurre l’orario di lavoro incentivando il part time lungo (> 30 ore) sul piano contributivo e fiscale in 7.798, introducendo il diritto individuale al part time, salvo oggettiva impossibilita organizzativa in 7.345, estendendo i congedi genitoriali, assistenziali, di studio e per attività civiche, anche aumentando le relative indennità economiche (es. dal 30% al 60% per i congedi parentali) in 6.879, incentivando i contratti di solidarietà difensivi, come strumento di riduzione dell’orario di lavoro e del salario, con lo scopo di mantenere l’occupazione in caso di crisi aziendale in 6.831, poi ancora in 5.961 incentivando i contratti di solidarietà espansivi, come strumento di riduzione dell’orario di lavoro e del salario, con lo scopo di favorire nuove assunzione all’interno dell’azienda e infine in 2.862 incentivando il part time anche per i ruoli di responsabilità.

COME CAMBIARE LE PENSIONI

Ultimo nella pubblicazione (e nel voto), ma non meno importante, il superamento dell’attuale sistema pensionistico (qui il commento dell’esperto Giuliano Cazzola per Formiche.net). Alla domanda “Con quali strumenti si deve superare l’attuale sistema previdenziale a ripartizione con contribuzione obbligatoria stabilita per legge e soglie rigide di uscita dal mondo dell’occupazione?” al primo posto, su un totale di 23.286 preferenze espresse, è stata scelta la possibilità della “staffetta generazionale, come strumento di riduzione dell’orario del lavoratore vicino alla pensione, a fronte dell’assunzione di giovani, al fine di favorire l’occupazione giovanile e accompagnare i lavoratori anziani verso la pensione, garantendo un passaggio di conoscenze ed esperienze tra generazioni (11.791). Poi a seguire l’uscita dal mondo del lavoro “garantendo la libertà dei lavoratori di decidere, entro certi limiti, il livello di contribuzione e l’età/anzianità di uscita dal lavoro” (4.695), poi “garantendo comunque l’accesso alla pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dall’età anagrafica” (4.548) e in fine “estendendo le tutele previdenziali dei cosiddetti lavori “usuranti” a categorie professionali oggi non incluse” (2.252). Per questo quesito era possibile esprimere una sola preferenza.


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