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Tutti i dettagli sulla bomba esplosa nella metropolitana di San Pietroburgo

Poco dopo le 13:30 (ora italiana) un’esplosione ha distrutto il terzo vagone di un treno della metropolitana di San Pietroburgo, nei binari di passaggio tra le fermate Sennaja Ploshchad e Tekhnologhicheskij Institut. Secondo i media locali (Tass e Interfax) almeno nove persone sono morte. L’esplosione è stata provocata da un ordigno artigianale piazzato all’interno del vagone.

Ci sono molti video ripresi da testimoni circolano online e mostrano persone a terra, panico, fumo.

Diverse fermate delle metro sono state evacuate, le altre momentaneamente chiuse. Alcuni tecnici sul posto hanno riferito da subito ai giornalisti che una bomba artigianale aveva fatto saltare in aria il treno; altri parlavano di un guasto.

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Vladimir Putin oggi si trovava in città (che è considerato il suo feudo elettorale) per partecipare a un incontro con l’omologo bielorusso Alexander Lukashenko. Il presidente russo ha parlato a proposito delle prime informazioni e ha detto che ancora è presto per definirlo attentato, ma ha detto anche che è in contatto continuo con l’Fsb (l’intelligence interna). Putin voleva recarsi sul luogo dell’esplosione, ma gli è stato impedito per ragioni di sicurezza. Il portavoce del procuratore generale russo ha invece dichiarato: è stato un attentato terroristico, salvo poi smentirsi successivamente. L’attentato è stato poi confermato parzialmente dalla Commissione Anti-terrorismo russa, qunado ha comunicato che una bomba non disarmata è stata trovata in un’altra stazione. Le autorità danno numeri diversi sulle persone rimaste uccise (tra nove e dieci), mentre il portavoce del municipio, Andrey Kibitov, ha detto che ci sono almeno cinquanta feriti: anche in questo caso il numero è stato poi limato a venticinque.

Sono state diffuse anche le immagini della seconda bomba (apparentemente di fabbricazione artigianale), disinnescata in tempo dagli artificieri e posizionata nella stazione della metro di Ploshchad Vosstaniya.

Domenica c’è stata una nuova ondata di proteste organizzate dall’opposizione per manifestare anche contro le repressioni sommarie che avevano colpito cortei simili una settimana fa. Che l’attacco possa avere dei legami con le proteste dell’opposizione è comunque poco probabile e creerebbe una sorta di precedente – ma alcuni siti russi vicini al Cremlino ne stanno parlando, forse per mettere in cattiva luce gli oppositori al governo che da giorni manifestano.

L’evocazione dell’attacco fa piuttosto pensare a un’azione di matrice islamico radicale (forse caucasica?). La Russia è uno dei paesi che ha contribuito maggiormente al fenomeno dei foreign fighters, come vengono definiti i combattenti stranieri che hanno viaggiato per unirsi al jihad califfale in Siria e Iraq. Alcuni ceceni, regione dove il terrorismo islamico è stato già forza motrice di una resistenza armata al governo centrale, sono stati tra i protagonisti dello sbarco dell’Isi in Siria (da lì Isis): per esempio Omar al Shishani, ucciso da un bombardamento americano, è stato uno dei comandanti leggendari dello Stato islamico ed emiro della Guerra del Califfo.

I fan dello Stato islamico stanno producendo diversi poster come (auto)incitamento all’azione contro i russi, che sono considerati nemici anche se il loro ruolo nella guerra all’IS in Siria è piuttosto limitato.

Circola online e sulle Tv russe, ma non c’è alcune genere di conferma al momento, un’immagine di un uomo che potrebbe essere connesso con l’attentato e che sarebbe ricercato dalla polizia di San Pietroburgo.

Le informazioni, come sempre in questi casi, sono frammentarie e soggette e continui cambiamenti. Nella situazione specifica russa va anche considerato che il governo diffonde sovente dati anche con un fine propagandistico: una circostanza di cui tenere conto quando ci si approccia alle notizie diffuse da alcuni siti russi. Due delle informazioni più importanti, il fatto che si tratti di un attentato o meno e il numero dei morti e feriti, sono state in diverse occasioni  oggetto di cambiamenti e smentite più o meno ufficiali.

(Ultimo aggiornamento alle ore 18:57)

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