Chi saluterà? E chi ringrazierà? Erano alcune delle domande che molti del parterre si ponevano ieri pomeriggio al Centro studi americani, prima dell’inizio della presentazione del libro scritto dall’ex capo di gabinetto dello Sviluppo economico Vito Cozzoli, dal titolo “Sviluppo e innovazione. Idee, esperienze e policy per la competitività del Paese” (Jovene Editore). Interrogativi che poi hanno avuto soddisfazione. Cozzoli ha infatti salutato e ringraziato molti passati e presenti esponenti del ministero dello Sviluppo, ma non l’attuale ministro Carlo Calenda.
I RINGRAZIAMENTI DI COZZOLI
Eppure i due hanno anche lavorato insieme nella prima fase del governo Renzi quando il ministro era Federica Guidi, il viceministro era Calenda e il capo di gabinetto Cozzoli. Il quale, però, ha abbandonato il ministero dello Sviluppo economico al rientro da Bruxelles dell’ex coordinatore di Italia Futura, che a cavallo tra le due esperienze al Mise ha ricoperto pure il ruolo di rappresentante italiano presso l’Unione europea. La scintilla, però, non deve essere scoccata, come sembrerebbero suggerire anche i ringraziamenti pronunciati da Cozzoli al termine dibattito: menzionati tutti i vertici del ministero, a partire da Guidi per continuare con il sottosegretario Antonello Giacomelli, con l’attuale vice-ministro Teresa Bellanova – presentissima in prima fila – e con Antonio Gentile, oggi sottosegretario del Mise e in precedenza alle Infrastrutture e trasporti. Tutti ringraziati, tranne Calenda, ora alla guida del dicastero dello Sviluppo economico.
LA CARRIERA PROFESSIONALE
Semplice dimenticanza o atto voluto? Difficile credere alla prima ipotesi, tanto più considerando l’esperienza di Cozzoli, di certo avvezzo a navigare nei palazzi che contano, dove una parola in più – o in meno – possono fare la differenza. Da questo punto di vista è la sua carriera a parlare per lui: attuale capo del Servizio Sicurezza della Camera dei Deputati, prima dell’esperienza al Mise aveva ricoperto per otto anni il ruolo di capo dell’Avvocatura di Montecitorio, dove è entrato per concorso nel 1991. Numerosissimi gli incarichi anche extra-parlamentari, tra cui quello di presidente della Commissione di secondo grado per le licenze Uefa presso la Fgci e di Amerigo, associazione specializzata negli scambi culturali tra giovani italiani e americani. Avvocato cassazionista, insignito di onorificenze come quella di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, di Commendatore dell’Ordine Equestre di Sant’Agata di San Marino e della Gran Croce al Merito Melitense del Sovrano Ordine di Malta. Ci voleva uno con il suo curriculum per riuscire a mettere intorno allo stesso tavolo Maria Elena Boschi, Luigi Di Maio, Gianni Letta e Maurizio Lupi (qui l’approfondimento di Formiche.net).