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Moneta fiscale, ecco proposte e furbate del prof. grillino Gennaro Zezza

gennaro zezza euro movimento 5 stelle

Che il Movimento 5 Stelle si professi né di destra né di sinistra è assodato ormai da tempo, ma è altrettanto vero che alcuni degli interventi ospitati sul blog di Beppe Grillo provengono da esperti che una posizione politica ben definita ce l’hanno eccome. È il caso di Gennaro Zezza, professore associato di economia all’università di Cassino promotore della moneta fiscale votata tra le priorità del Programma Esteri del Movimento 5 Stelle negli scorsi giorni, ha posizioni antiliberiste e anticapitaliste ed è apprezzato da ambienti di una sinistra extra Pd, come Sinistra Italiana.

LA MONETA FISCALE DI ZEZZA

Come funziona la moneta fiscale? E a cosa serve? Lo ha spiegato lo Stesso Zezza durante un’intervista rilasciata a fine marzo: “La moneta fiscale è uno strumento finanziario che viene emesso e accettato dal governo in pagamento delle tasse, ma il governo non emana nessun provvedimento per obbligare i privati ad utilizzarla come strumento di pagamento, quindi non è una moneta legale”. La sua funzione? “Pagare una parte degli stipendi di disoccupati a cui viene dato il posto di lavoro o una parte aggiuntiva delle pensioni, e poiché è accettata uno a uno con l’euro dal Governo come pagamento delle tasse non si vede perché non debba essere accettata anche dai privati”.

NIENTE PIÙ USCITA DALL’EURO

“I benefici di una moneta fiscale consistono nel ridare la capacità di spesa al nostro governo, che al momento è vincolata ai trattati sull’eurozona. Quindi se noi vogliamo spendere per i terremotati, se vogliamo fare investimenti, se vogliamo creare posti di lavoro, non possiamo farlo perché dobbiamo rispettare i trattati che gestiscono l’euro e ci impongono di rispettare un deficit di spesa in euro”. La moneta fiscale, quindi, permetterebbe con una “furbata” di bypassare i vincoli posti dai Trattati creando debito non in euro ma, appunto, con la moneta alternativa. “Questa della moneta parallela – spiega Zezza – è una furbata perché consente di partire immediatamente con un meccanismo alternativo”. La proposta di moneta fiscale non piace solo ai Cinque Stelle. Ad apprezzare, negli corsi giorni, la proposta di Zezza è stato Stefano Fassina (Sinistra Italiana), il quale ha proposto una collaborazione per il Def.

NEL PASSATO SCRIVEVA…

Ne l corso del tempo Zezza ha pubblicato numerosi contributi sulla possibilità – o opportunità – di uscire dall’euro. Nel luglio 2012, in un ebook di MicroMega, scriveva “La crisi dell’euro: invertire la rotta o abbandonare la nave?” e ancora nel 2014 “Uscire dall’euro e salvaguardare il lavoro è possibile” per la rivistaCritica marxista“. In entrambi gli scritti, la critica alla moneta unica si poggia su una critica più ampia del sistema neoliberista e capitalista di cui “dobbiamo liberarci per uscire dalla crisi”, spiegava Zezza in una intervista rilasciata nel 2014 a margine della pubblicazione dei suoi contributi. “Il problema quindi – spiegava ancora il professore – non è l’euro di per sé, ma l’ideologia che impedisce interventi sulla distribuzione del reddito, sulla regolamentazione del sistema bancario, sulla gestione efficiente dei beni pubblici contrastandone la privatizzazione”.



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