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Per la ripresa, fiducia nel futuro del lavoro

Giorgio Girelli

In occasione della Festa del Lavoro il Conservatorio Statale di Musica “Rossini” ha rinnovato sentimenti di vicinanza e solidarietà ai lavoratori e non ha voluto mancare, anche se in data differita, all’appuntamento con il  consueto concerto pubblico in loro onore.

In conseguenza di una missione che ha trattenuto all’estero i musicisti preposti alla esecuzione, l’evento è stato fissato oggi 13 maggio, giornata dedicata dal Conservatorio pesarese all’Open Day, cioè all’apertura al pubblico  dell’istituto con corredo di numerose iniziative musicali.

La manifestazione per il lavoro si svolge quest’anno anziché in Piazza del Popolo, impegnata per altra manifestazione, in piazza Olivieri, ora interamente rinnovata dal Comune: del tutto libera da impropri parcheggi, il luogo è  in qualche modo diventato “prosecuzione” dell’atrio del Conservatorio e sede particolarmente  adeguata nella buona stagione per lo svolgimento di incontri musicali.

Nel momento attuale così denso di problematiche relative sia alla carenza di prospettive occupazionali per i giovani sia alla difficoltà che molti settori aziendali attraversano, è necessario l’impegno di tutte le componenti politiche, sociali e culturali perché la dignità della persona umana sia assicurata dalla disponibilità di lavoro, fonte di emancipazione di ogni soggetto. Prospettiva purtroppo non facile.

I ricercatori del Laboratorio di studi politici e sociali della Università di Urbino hanno rilevato un diffuso senso di incertezza nei marchigiani che, al 63%, dimostrano assai scarsa fiducia nel futuro. Per la provincia di Pesaro il dato sale al 66%.

È calata la fiducia nei confronti delle istituzioni: quella verso il Comune di residenza dal 46,5% del 2007 è passata  al 34,5% del 2016. Quella per la Regione, per gli stessi anni, diminuisce dal 41% al 24,6%.  Ma il  malessere è esteso in tutto il Paese, tanto che anche nei riguardi della Presidenza della Repubblica nello stesso arco temporale si registra una forte diminuzione di  gradimento: dal 67,7% al 47%. Gli scenari sono complessi tanto da rendere arduo per il futuro, in ragione soprattutto delle  nuove trasformazioni tecnologiche, intravvedere come potrebbero configurarsi i nuovi assestamenti. Le esperienze pregresse, per la radicalità dei mutamenti, non sono più d’aiuto. Eppure non si andrà lontano se la fiducia nel futuro del Paese e la alacrità nell’impegno operativo di ciascuno non torneranno ad animare il nostro sviluppo. Ma la fiducia e la forza che essa esprime non sorgono come fiore solitario. Si nutrono di minore tassazione, investimenti in infrastrutture, scioltezza burocratica e repressione della criminalità. Altrimenti, come ammoniva il compianto Federico Caffè, “la degradazione di non trovare lavoro, avendone le attitudini e la volontà, mortifica ed inasprisce”.

(Nella foto l’ambasciatore Giorgio Girelli e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ad una precedente edizione del “Concerto per la Festa  del Lavoro”)


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