Dopo i ballottaggi di domenica, se i candidati di centrodestra otterranno delle buone affermazioni in città importanti, immaginiamo che Silvio Berlusconi coglierà l’occasione per inviare a Matteo Salvini una cassetta di vino pregiato, con un biglietto di felicitazioni, in cui – da persona colta – avrà scritto un celebre verso di Ovidio (e di altri poeti latini): “Nec sine te, nec tecum vivere possum“. Il fatto è che Salvini non capirà. Ma sta proprio in questa insanabile contraddizione la questione del rapporto tra Forza Italia e Lega. Divisi dai valori e dalle scelte cruciali della politica, ma complementari nelle urne.
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“Aiutare gli anziani, penalizzare i giovani. Anche questo a suo modo fa di Renzi un politico nel solco della sinistra italiana degli ultimi vent’anni, tutta protesa a difendere i diritti acquisiti dei suoi vecchi militanti, siano essi lavoratori sindacalizzati, dipendenti pubblici, pensionati”. E’ quanto scrive Linkiesta commentando, a sostegno, una ricerca dell’Istat. Ci preme di sottolineare che la critica non è rivolta solo all’azione di Matteo Renzi, ma a quella di tutta la sinistra italiana degli ultimi vent’anni. I soli a non essersene ancora accorti sono i principali talk show, sia dichiaratamente populisti sia populisti a loro insaputa, i quali continuano a mettere in scena la lagna del “povero pensionato”.
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“Redistribuire, Renzi redistribuisce, insomma – prosegue Linkiesta – Il problema è a chi. Perché a dispetto della sua giovane età, della sua giovane base elettorale degli esordi, della sua visione del mondo incardinata sulla parola futuro, il suo esecutivo ha aiutato solo i poveri over 65. I grafici dell’Istat, anche in questo caso, lasciano ben poco spazio a interpretazioni alternative. Dopo gli interventi del governo il rischio povertà per gli over 65 cala drasticamente, mentre per la popolazione fino ai 24 anni addirittura aumenta, pure se di pochissimo”.
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Stando alla simulazione Istat questo risultato, sostiene Linkiesta, è anche la conseguenza di tre importanti misure assunte da chi ha governato l’Italia tra il 2014 e il 2016: il bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti; l’aumento della quattordicesima per i pensionati e l’implementazione parziale del Sostegno di Inclusione Attiva (SIA).
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Ci fu un tempo in cui al sostantivo “povero” si univano le parole “ma onesto”. Adesso questo attributo viene accostato alla definizione “amministratore incapace”. E tutti sono felici.