A soltanto 31 anni ed è diventato uno dei uomini più potenti del Golfo. Mohammed bin Salman è diventato il principe ereditario del trono in Arabia Saudita. Con un decreto reale, il padre, re Salman, ha emesso un decreto che toglie il titolo al nipote per darlo al figlio.
Mohammed bin Salman era alla guida del ministero della Difesa saudita ed è stato nominato ad aprile del 2015 secondo erede nella fila di successione dal padre Salman bin Abdulaziz. All’epoca, l’emittente qatarino Al Jazeera aveva previsto che la mossa del re faceva parte di un piano a lungo termine per lasciare il trono al suo figlio prediletto. A restare senza nomina era il figlio Moqren bin Abdelaziz. “Una scelta concordata – si leggeva sul sito in inglese di Al Jazeera – ma decisamente inusuale”. Tradizionalmente, la linea di successione in Arabia Saudita passa da fratello a fratello: il re Salman è arrivato al trono nel 2015, dopo la morte del suo fratellastro, Abdullah, e originariamente aveva nominato erede il suo fratellastro, Muqrin bin Abdulaziz.
INTELLIGENTE E INNNOVATORE
Brillante, intelligente e capace, secondo l’entourage del re saudita il giovane Mohammed esercita una grande influenza sul padre. Due mesi dopo l’arrivo di suo padre al trono, è stato lui a decidere di iniziare l’intervento militare nello Yemen contro i ribelli sciiti houthi. È stato anche secondo vice primo ministro e direttore del Consiglio di affari economici e di sviluppo, nonché l’artefice della quotazione in Borsa del 5 per cento della compagnia saudita Aramco e della creazione di un fondo sovrano di circa due mila miliardi di dollari. È la mente dietro al piano Saudi Vision 2030 per sconfiggere la dipendenza dal petrolio (qui l’articolo di Formiche.net).
L’INFLUENZA DEI MILITARI SAUDITI
Mohammed bin Salman occupa “una posizione di potere immenso all’interno della monarchia assoluta […] controlla la sicurezza del Paese”, ha scritto Bruce Riedel, ex ufficiale della Cia e direttore di The Brookings Intelligence Project. Nawaf Obaid, esperto di relazioni internazionali di Harvard, sostiene che nella monarchia saudita “influiscono rappresentanti a capo delle operazioni militari”.
TRA DIRITTO E FILANTROPIA
Nato il 31 agosto del 1985, il principe ereditario è laureato in Legge all’Università del re Saud e nel 2009 è diventato consigliere del padre a Riad. Ad aprile del 2014, è stato nominato segretario di Stato, ministro della Difesa; il 23 gennaio del 2015, quando suo padre è arrivato al trono, è stato nominato capo del gabinetto reale. Bin Salman creato la fondazione Misk Foundation per promuovere lo sviluppo della gioventù saudita. La fondazione ha pubblicato una sua biografia nella quale si raccontano “dieci anni di carriera professionale e attività in business e filantropia”.
Secondo il settimanale Newsweek, è lui il principale promotore dello scontro tra l’Arabia Saudita e il Qatar. Mohammed bin Salman ha rappresentato il re Salman all’estero, in viaggi a Pechino, Mosca e Washington, dove ha incontrato a marzo il presidente Donald Trump.
IL SOSTEGNO DEL POPOLO
Il giovane ha reputazione di essere molto aggressivo e ambizioso, ma gode di popolarità nel Paese. Su Twitter si leggono molti apprezzamenti: “È forte e coraggioso[…]anche se non ha nessuna esperienza diretta in guerra”; “Gode di buona immagine per il modo esemplare in cui hanno gestito militarmente e politicamente questa guerra (nello Yemen)”, scrive un altro utente. Il principe è sposato con Sara bint Mashoor bin Abdulaziz Al Saud.
NUOVO AMBASCIATORE SAUDITA A ROMA
Nel decreto reale del 21 giugno c’è anche una novità che riguarda l’Italia: la nomina del principe Faysal Bin Sattam Bin Abdel Aziz come nuovo ambasciatore del regno dell’Arabia Saudita a Roma. Faysal Bin Sattam Bin Abdel Aziz prende il posto di Rayed Khalid A. Krimly, che dal 2015 è stato rappresentante della monarchia saudita in Italia. “In Italia è stato scelto un giovane principe per l’Italia perché si considera che in futuro il paese avrà un ruolo sempre più importante all’interno dell’Unione europea”, ha scritto il quotidiano saudita Okaz, secondo l’Agenzia Nova.