Soltanto nei primi cinque mesi dell’anno la Guardia di Finanza ha scoperto 3.700 evasori totali (il 12 per cento in più dello stesso periodo dell’anno scorso) per un’evasione dell’Iva di 3,5 miliardi di euro, il 300 per cento in più. Se a questo si aggiungono gli oltre 19 miliardi di euro (cifra record) recuperati nel 2016 nella lotta all’evasione fiscale, si capisce quanto incisiva sia l’azione delle Fiamme gialle e quanto ci sia ancora da fare per scovare gli italiani che continuano a frodare il fisco. Numeri e valutazioni che hanno arricchito la festa per il 243° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza, celebrato alla Scuola ispettori e sovrintendenti del Corpo a L’Aquila davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un messaggio di migliore collaborazione tra fisco e contribuente è stato lanciato dal comandante della Finanza, generale Giorgio Toschi, un rapporto che si va rifondando “su nuove basi” applicando quello che ha definito “un cambiamento culturale in atto nell’amministrazione finanziaria”.
Di “concreta alleanza tra le Istituzioni e i cittadini onesti” ha parlato anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, che sul piano della politica economica ha rivendicato gli “importanti risultati” raggiunti dopo che “nell’ultimo triennio il governo ha intrapreso una politica di bilancio prudente con l’obiettivo di stabilizzare i saldi di finanza pubblica e di favorire la crescita”. Il controllo dei costi pubblici “è una condizione necessaria per un ritorno stabile alla crescita” mentre gli ultimi dati congiunturali “confermano e rafforzano il miglioramento ciclico dell’economia italiana che prosegue da oltre due anni” grazie alle esportazioni, ma anche grazie ai “moderati aumenti dei consumi delle famiglie, trainati da più favorevoli prospettive di reddito, e alla ripresa degli investimenti”. Sui risultati consolidati, Padoan ha citato la riduzione della pressione fiscale su cittadini e imprese dal 43,6 per cento del 2013 al 42,9 del 2016. Il ministro, però, sa meglio degli altri che la pressione fiscale in Italia resta a livelli troppo elevati e che dalla legge di bilancio, pur con le difficoltà pre-elettorali, si attendono segnali positivi per il mercato del lavoro e per i bilanci familiari.
Sono numerosi i campi di intervento della Finanza, ricordati dal generale Toschi: evasione fiscale e contrabbando, gioco illegale e riciclaggio, infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale e traffico di esseri umani e di stupefacenti. Inoltre, dal bilancio dei primi cinque mesi del 2017 emergono 296 casi che riguardano specificamente il finanziamento al terrorismo nell’ambito delle 16.463 segnalazioni che il Nucleo speciale di polizia valutaria ha approfondito. Il primo atto compiuto da Toschi dopo l’insediamento fu proprio la costituzione del Gift, Gruppo investigativo sul finanziamento del terrorismo: oltre al comando centrale, sezioni sono state costituite a Milano, Roma e Napoli in seno ai Nuclei di polizia tributaria.
I numeri indicano aumenti percentuali spesso eclatanti rispetto all’anno scorso, non solo nel caso degli evasori totali: il 30 per cento in più di arrestati per reati fiscali (38), il 198 per cento in più dei sequestri per chi ha accumulato patrimoni con reati fiscali (290 milioni) e sette volte in più se si parla della confisca definitiva (230 milioni), il 67 per cento in più di casi di evasione fiscale internazionale (339 casi), il 700 per cento in più di prodotti energetici sequestrati (14mila tonnellate) per frode sui carburanti. Lotta anche ai reati contro la Pubblica amministrazione con 230 arresti, il 42 per cento in più, mentre sono stati arrestati 712 narcotrafficanti e 35 scafisti. Sempre maggiore attenzione è dedicata al lavoro nero e allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina: sono stati individuati 3mila datori di lavoro che hanno impiegato circa 9.500 lavoratori in nero o irregolari.
La scelta della Scuola dell’Aquila per la celebrazione dell’anniversario della fondazione ha riportato tutti sia al terremoto del 6 aprile 2009, quando quella struttura divenne cuore operativo e nevralgico del capoluogo abruzzese, sia ai recenti terremoti del Centro Italia nei quali la Guardia di Finanza è intervenuta immediatamente con le altre forze dell’ordine e le forze armate. Una caserma che Toschi ha definito “tempio della solidarietà” e che nei prossimi anni dovrebbe ospitare un migliaio di allievi sottufficiali in più, toccando le 2.500 unità. Nelle feste degli altri corpi e forze armate dello Stato celebrate nelle scorse settimane Mattarella ha consegnato varie medaglie d’oro al valore civile sia per l’intervento nei terremoti che per l’emergenza immigrazione, ma 9 medaglie d’oro al valore civile in un colpo solo sono una rarità. Una è andata alla Bandiera di guerra del Corpo per il soccorso prestato nei terremoti, le altre ai 4 militari che raggiunsero per primi di notte l’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara) e ai 4 che invece intervennero a Ortolano di Campotosto (L’Aquila) salvando alcuni abitanti sepolti da una slavina nel gennaio scorso. Tutti sono stati anche promossi al grado superiore: il maresciallo aiutante Lorenzo Gagliardi, il brigadiere Marco Bini, il vice brigadiere Mauro Desideri e l’appuntato scelto Ivan Licciardetto arrivarono a Rigopiano dalla stazione di soccorso alpino di Roccaraso; il maresciallo aiutante Paolo Passalacqua, i vice brigadieri Raffaele Adiutori, Daniele Urbani e Armando Coccia arrivarono a Ortolano dalla stazione di soccorso alpino dell’Aquila. Una medaglia d’argento al valore della Guardia di Finanza è andata invece all’appuntato Simone Catalini che con il suo cane Amos subito dopo il terremoto salvò 6 persone nel centro storico di Amatrice.