Skip to main content

Ecco chi Silvio Berlusconi vede a Palazzo Chigi

Dice Mario Draghi, ma in realtà sarebbe solo un modo per dire no a Matteo Renzi come futuro premier. Perché, secondo i bene informati, Silvio Berlusconi (in foto) in cuor suo come capo di un eventuale esecutivo di larghe intese (dal quale ufficialmente prende sempre più le distanze) vedrebbe bene il premier attuale Paolo Gentiloni, che, pur da avversario politico, elogiò platealmente durante il ricevimento al Quirinale alla fine del 2016.

Che l’uscita su Mario Draghi giudicato “ottimo premier” nell’intervista data ieri al Quotidiano nazionale sia, comunque, una mossa tattica lo si capisce ancora meglio quando il fondatore di Forza Italia subito però aggiunge quel “… ma non credo che sia interessato a lasciare quel ruolo in Europa”. Al di là del futuribile governo di larghe intese, rispetto alle quali l’ex premier è sempre bene attento a tenersi aperto l’altro “forno” dell’alleanza di centrodestra, l’obiettivo vero che da leader pragmatico qual è ha in cima ai suoi pensieri, come spiegano i suoi, è uno soltanto: portare a casa la legge proporzionale, il cosiddetto Germanellum, ritenuto una vera polizza assicurativa per quel ruolo centrale che intende far esercitare a Forza Italia. Ma oggi il Germanellum appare più lontano, dopo il voto alla Camera che ha affossato di fatto l’accordo.

Perché? Presto detto. Secondo una simulazione commissionata subito dopo l’accordo a quattro in Parlamento (ora però disseminato di trabocchetti dai franchi tiratori e dai Cinque Stelle che hanno demandato le sorti dell’intesa al responso del blog di Beppe Grillo), Forza Italia potrebbe se non raddoppiare almeno aumentare significativamente il numero dei parlamentari. Dagli attuali quasi 100 potrebbero diventare 140: 90 alla Camera e 50 al Senato, di cui quasi tutti sarebbero eletti nei listini proporzionali. Quanto alle elezioni anticipate, certo Berlusconi ha dato il suo ok a Renzi (e lo conferma), ma già nell’intervista di domenica scorsa a Il Giornale dopo aver ribadito che non si metterà “di traverso rispetto alla data del voto”, ha sottolineato anche che il capo dello Stato ha la prerogativa esclusiva di sciogliere le Camere. Insomma, non sarà certo Berlusconi a stracciarsi le vesti se poi, viste anche le forti fibrillazioni in aula a Montecitorio sulla legge elettorale, non si andrà più a votare il 24 settembre.

L’importante è portare a casa il proporzionale, secondo il Cav. Ci riuscirà anche dopo lo stop odierno, effetto dei franchi tiratori? Senza strappi, comunque, con Sergio Mattarella, con il quale Berlusconi intende mantenere un buon rapporto. Per questo, agli uomini di Renzi il messaggio fatto recapitare da Arcore sarebbe stato: vi dovrete assumere la responsabilità di staccare la spina, non sarà Forza Italia a togliervi le castagne dal fuoco. Renzi, intanto, smentisce di nuovo di volere il voto anticipato, ma non sono le elezioni prima della loro scadenza naturale nel 2018 l’obiettivo che sta in cima ai pensieri dell’uomo di Arcore. Che ha un solo scopo: il proporzionale. Con il quale tornare centrale. E oggi su Il Corriere della sera rispondendo alle domande di Angelo Panebianco, che lo aveva accusato di favorire un sistema elettorale che porta “alla dissoluzione della democrazia”, Berlusconi ribadisce la “validità” del proporzionale garantito dal sistema tedesco. Ma assicura anche che lavora “per l’unità del centrodestra”. Non a caso nella tormentata giornata di ieri, con l’accordo messo a rischio da Grillo, ai suoi ha detto: “Dall’intesa non mi muovo di un centimetro”.

E comunque finirà, quand’anche, come viene attribuito ai desiderata di Renzi, si andasse a votare con la legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta, ovviamente con i necessari ritocchi per una maggiore armonizzazione tra Camera e Senato, a Berlusconi potrebbe andar bene lo stesso. Perché essendo molto improbabile per tutti raggiungere il 40 per cento, alla fine il cosiddetto “Consultellum” si rivelerebbe un proporzionale di fatto. Dicono dentro FI: “Noi stiamo a guardare: non sarà magari più Germanellum, ma sempre proporzionale è”.



×

Iscriviti alla newsletter