Una buona notizia per l’Italia e per il governo Gentiloni: il Fondo monetario internazionale rivede al rialzo le stime di crescita per il nostro Paese. Ma l’Italia rimane sempre esposta a choc finanziari a causa dell’alto debito pubblico. E’ in sintesi quanto si rileva nel rapporto conclusivo al termine della missione annuale del Fondo monetario internazionale.
IL DOSSIER PIL
Il Fmi rivede al rialzo le stime di crescita per l’Italia: nell’Article IV scrive che “la ripresa continuerà”, ma avverte che “ci sono rischi significativi”. Il Pil quest’anno salirà dell’1,3% (contro il +0,8% delle ultime stime) e rallenterà “attorno all’1%” nel 2018-20. La crescita “potrà sorprendere verso l’alto a breve”, tuttavia pesano le incertezze politiche, le fragilità finanziarie, eventuali rallentamenti alle riforme e il possibile ritorno dei rischi di credito legati alla normalizzazione della politica monetaria.
IL NODO DEL DEBITO
“L’alto debito pubblico lascia l’Italia esposta a shock, con poco margine per rispondere al rischio di una correzione brusca e pro-ciclica”. Lo mette in evidenza il Fondo monetario nell’Article IV, aggiungendo che “un aggiustamento graduale” come quello annunciato “è appropriato per assicurare che il debito si ponga su una traiettoria saldamente declinante”. Tuttavia “un piccolo surplus strutturale dello 0,5% del Pil darebbe una preziosa assicurazione per una cammino di calo del debito contro gli shock”.
I CONSIGLI SUGLI IMMOBILI
In Italia “le aliquote fiscali sui fattori produttivi potrebbero essere diminuite gradualmente, la tassazione spostata verso proprietà e consumi e la platea dei soggetti interessati ampliata”. Lo scrive il Fmi nell’Article IV. Riducendo i gap, insieme al cuneo fiscale, “si sosterrebbero il lavoro e la crescita”. Inoltre “la riforma dei valori catastali dovrebbe essere accelerata e una moderna tassa immobiliare dovrebbe essere introdotta”.
RIDURRE LA SPESA ANCHE SU PENSIONI
“Nonostante gli sforzi degli ultimi anni, ulteriori passi sono necessari per ridurre la spesa corrente”. Lo afferma il Fmi nell’Article IV dedicato all’Italia, malgrado il Paese abbia fatto molto “per mettere il proprio sistema pensionistico in equilibrio stabile”, “andrebbe presa in considerazione la riduzione degli alti livelli di spesa previdenziale nel medio termine”. Secondo il Fondo, infatti, “esistono nel sistema pensionistico eccessi, che devono essere razionalizzati”: in particolare, vengono citati da un lato “benefici generosi” e dall’altro “i trasferimenti alle persone con basso reddito che sono i più limitati nell’area euro”. Per quanto riguarda invece il lavoro, il Fondo monetario invita a “migliorare la contrattazione salariale per allineare i salari alla produttività a livello aziendale” e ad “ampliare la riforma della pubblica amministrazione”.