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Il futuro dei sindacati secondo il sindacalista Marco Bentivogli

Cisl

“Abbiamo Rovinato l’Italia? Perché non si può fare a meno del sindacato”. Questo è il titolo del libro di Marco Bentivogli uscito un anno fa nelle librerie edito da Castelvecchi ed esaurito in pochissimo tempo. Da domani ne sarà disponibile una seconda edizione riveduta e ampliata, arricchita da una postfazione di Pierre Carniti, storico segretario generale della Fim prima e della Cisl, un vero e proprio saggio sul sindacato e sul lavoro, che si conclude con una esortazione a Bentivogli e a tutta la Fim a continuare il cammino di rinnovamento e di innovazione che stanno portando avanti, senza mai scoraggiarsi.
La ristampa va in libreria a pochi giorni dalla conclusione del 19° Congresso Nazionale della Fim che ha riconfermato Bentivogli alla guida dei metalmeccanici della Cisl.

La nuova edizione ritorna aggiornandolo sul tema di Industry 4.0, e sul dibattito attorno alla cultura del lavoro che – secondo l’autore – va profondamente de-ideologizzata e liberata da dogmi e bandierine (le recenti discussioni sui voucher e sulle tasse ai robot solo eloquenti in proposito). L’autore si diffonde poi sulla società della comunicazione inquinata dalla post verità e dalle fake news, mettendo a nudo l’illusione strumentale di un “reddito per tutti”, i cui sostenitori dimenticano che la nostra Repubblica si basa sul fondamento del “lavoro per tutti”. Il lavoro è – prima di qualunque altra cosa – dignità e autorealizzazione, ricordando le parole di Papa Francesco in visita all’Ilva di Genova. Quanto alle nuove tecnologie, è sbagliato alimentare un clima di timore perché, se sapremo gestire e indirizzare il cambiamento che esse innescano, non distruggeranno il lavoro umano ma semmai lo trasformeranno.

Il libro di Bentivogli offre la prospettiva di un sindacato nuovo radicato nei valori originari di una ricca storia dalla quale sono nate le forme organizzate dei lavoratori, recuperando il senso e la forza del loro stare insieme. Un sindacato che non ha paura delle critiche, anzi ne fa tesoro perché sente la necessità di rinnovarsi per rinsaldare il rapporto con le persone, con i giovani in particolare. Un libro da leggere. Un sindacato “di cui non fare a meno”.


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