Chi scrive non ha mai avuto una tessera politica in tasca ma è stato per decenni (1988-2009) responsabile nazionale di un sindacato medico autonomo e , poi (2008-2016), di una confederazione autonoma della dirigenza pubblica. Da ciò, una lunga frequentazione dei palazzi romani, con tutto quello che ne è seguito: trattative a Palazzo Chigi (Sala verde), a Palazzo Vidoni ed all’ARAN; contratti di lavoro, rappresentatività, audizioni parlamentari, proposte e discussioni su vari DDL, soprattutto sui temi della responsabilità professionale e della dirigenza pubblica. Sindacalismo autonomo, in quegli anni, significava spesso essere “voce fuori dal coro”, quindi fastidiosa per il governante di turno. Salvo rare eccezioni.
Chi scrive, non si considera uno sprovveduto e ritiene di non avere fette di prosciutto sugli occhi. Da ciò, queste – amare e forse inutili – riflessioni.
IL MAGMA POLITICO
Il magma politico attuale non è minimamente paragonabile allo sfascio provocato dallo “scandalo Chiesa”. Quella famosa tangente al Presidente del Pio Albergo Trivulzio di Milano che ha fatto esplodere Tangentopoli, eliminando un’intera classe politica, causando la traumatica scomparsa del Psi e della DC e financo la discesa in campo di “mister B.”, per un “dovere morale verso il Paese”.
C’è da chiedersi se i parlamentari attuali siano tutti degni di star seduti nelle aule del Parlamento e quanti di essi rappresentino realmente i loro elettori, poiché è noto che ben 360 di costoro sono fuoriusciti dal partito iniziale, spesso con ripetute transumanze.
C’è da chiedersi se chi ci governa e chi sta appollaiato sulle spalle del presidente Gentiloni si renda o non si renda conto della gravità della situazione attuale, caratterizzata da un magma informe che soffoca il 99% delle criticità italiche.
Infatti, le uniche certezze sono date – purtroppo- dalla continua crescita del debito pubblico, in valore assoluto, e dalla incapacità di programmare una consistente revisione dell’assetto statale e locale, con razionalizzazione dei costi relativi.
Su tutti gli altri temi scabrosi, invece, solo incertezze e confusione. Pensateci.
L’impressione è che, di volta in volta, si cerchi di distrarre gli italiani, spostandone l’attenzione dai temi cruciali (crisi economica, crisi bancaria, crisi industriale, terremoti, migranti regolari ed irregolari, ISIS e suoi derivati) a temi secondari, trasformati artatamente in “ temi cruciali ed urgenti”.
Fino all’altro giorno sembrava fondamentale e prioritario risolvere il busillis della legge elettorale. Però, da quando Renzi ha capito che comunque non si sarebbe andati alle urne in autunno, il tema della nuova legge elettorale – costruita teoricamente sulla base delle sentenze della Consulta ma in realtà pasticciata – è passato in secondo piano. Ancora, che ne è stato della legge sul fine vita, posposta ora a quella sullo ius soli?
E che è stato della legge Madia (incostituzionale per molti aspetti, come ha ribadito la Consulta) e di tutti i decreti delegati che avrebbero poi dovuto portare ad un nuovo Testo Unico sul pubblico impiego, testo fondamentale per sistemare la confusione delle norme partorite – in merito – dal Parlamento dal 2001 al 2017?
Che ne è stato dell’avvio dei contratti del pubblico impiego, bloccati dal 2009 e per i quali la Madia ripetutamente aveva promesso sia il doveroso atto di indirizzo all’ARAN che un adeguato finanziamento? All’ARAN, i tavoli contrattuali sono desolatamente vuoti….
E che dire della spending review?
Nei giorni scorsi, il “ buon” Gutgeld ha presentato al Parlamento i risultati apparenti della revisione della spesa pubblica, iniziata- con fatica – da Cottarelli. Chi sa leggere le cifre, ha capito che i risparmi sono stati modesti (0,5-2 miliardi di euro) e sono realizzati soprattutto a carico del SSN, il cui finanziamento è stato volutamente sottostimato nel periodo 2013-2017. Conseguenze? La compressione delle prestazioni sanitarie ambulatoriali, il declassamento di molti farmaci portati in “fascia C”, l’allungamento delle liste di attesa (inevitabile, in presenza del blocco contrattuale e del turn-over). Insomma, molte voci sanitarie, prima coperte dal SSN, sono ora a carico dei cittadini (out of pocket, le chiamano) per un valore superiore ai 35 miliardi annui. Ma lo scopo del SSN (1978) non doveva essere quello di garantire la sanità gratuita per tutti? Ed allora, continuiamo così…..senza ripensare all’intero sistema sanità/welfare e senza mettere mano al caos assistenziale dovuto alla regionalizzazione delle competenze sanitarie?
L’ISTAT ha appena finito di dirci che, nei giovani fino ai 35 anni, è aumentato il rischio povertà. Cosa si aspetta a incidere anche su questo aspetto, ridisegnando la spesa sociale e costringendo l’INPS a bilanci trasparenti? Quante domande….
IL “GIGLIO MAGICO”
Nel corso di questi ultimi 4 anni si è ripetutamente parlato di “Giglio magico” definendo così tutta la cerchia renziana, proveniente da Firenze- Arezzo e dintorni.
Dopo 4 anni c’è da chiedersi se il termine “Giglio magico” sia ancora attuale.
Quattro anni di gestione “toscana” hanno dato pochi frutti ed aggiunto spesso caos al caos. Ora, l’immagine riassuntiva del loro operato non è piu’ quella di un fiore (ammesso che di un fiore si sia mai trattato) ma di un magma informe, che sta un po’ alla volta soffocando tutti i protagonisti, mediocri, di questa fase politica.
Il riferimento preciso è a tutta quella lunga schiera di “ governanti, dirigenti e pseudo-dirigenti ” nominati da Renzi e C., “costretti” alle dimissioni per “pasticci” di vario tipo, provocati da loro stessi o da qualcuno del “magma”.
La liquidazione coatta delle popolari venete (definite fallite dalla UE) costerà a Noi cittadini diversi miliardi. Noi, che abbiamo già subìto un aumento del 30% delle commissioni bancarie, per citare un solo aspetto tra tanti.
Noi siamo convinti che la Segreteria del PD abbia pensato di risolvere l’affare CONSIP, gettando fumo negli occhi della gente e costringendo alle dimissioni due dei tre membri del Comitato Direttivo, nella speranza che- alla fine – l’Amministratore delegato Luigi Marroni abbandonasse la sua sedia (cosa che avverrà nei prossimi giorni) ma che, soprattutto, per salvarsi ritrattasse quanto da Lui dichiarato ai magistrati. Così non è stato, purtroppo per Renzi e C.
Chi scrive pensa che, su questo, abbia ragione Riccardo Ruggeri (La verità 20 giugno, pag. 3). In sintesi:
“La spiegazione è una sola: il Giglio magico non esiste piu’. Se fosse esistito il “protocollo” avrebbe previsto che Lotti si assumesse ogni responsabilità dell’accaduto. Le metastasi sarebbero state bloccate e l’organizzazione sarebbe sopravvissuta. L’immagine che trasferiscono è invece un’altra: quella di quattro ragazzotti toscani pasticcioni…”
Gia’…i renziani cercano di spostare l’attenzione sulla Raggi e sulle sue, evidenti, incapacità gestionali. Tentano di distrarre l’attenzione della gente dagli effetti indotti dal loro modo, spesso arrogante e superficiale, di gestire la cosa pubblica. Tanti problemi, poche soluzioni concrete.
Il NO al referendum (4/12/16) sembra già dimenticato. Ma gli Italiani hanno una memoria da elefante. E, un giorno o l’altro, potranno tornare a votare, per un nuovo parlamento e per facce nuove. Quel giorno dista, ora, 8 o 10 mesi.
Non saranno mesi facili, per gli italiani, per Gentiloni e per gli accordi trasversali tra Renzi, Verdini e Berlusconi.
Nei giorni scorsi abbiamo sognato che a Roma volino dei Grifoni….in attesa di aggredire il “gregge”. Quel gregge di agnellini che dovrà ricevere, per legge, 12 vaccinazioni obbligatorie 12, caso unico al mondo.
C’è da chiedersi quanto costerà tutto l’ambaradam per vaccinare i nostri piccoli bambini e quali strutture saranno in grado di garantire il rispetto della legge, su tutto il territorio nazionale. E su tutti i bambini, inclusi quelli che arrivano dal mare.
Noi, che cattivi siamo, ci chiediamo. “ A quando la vaccinazione obbligatoria contro lo pneumococco e il meningococco , per gli over 65 anni ?”. Nessuna risposta. Già.
I grifoni sono stanziali a Cherso, dove l’acqua non manca, è pulita e l’aria è tersa….Ma Cherso non è Roma. A Roma c’è la Rupe Tarpea…
Stefano Biasioli