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Vi racconto cos’è successo alle comunali di Lecce e Taranto

Due ballottaggi ma con caratteristiche e distanze molto diverse tra loro: a Taranto e a Lecce – i due capoluoghi di provincia della Puglia al voto nella tornata delle amministrative di ieri – gli elettori saranno chiamati nuovamente alle urne nel secondo turno del 25 giugno prossimo. E in entrambi casi dovranno scegliere – al di là dei nomi utilizzati di volta in volta dalle varie liste civiche in gioco – tra centrodestra e centrosinistra. “Il quadro complessivo che emerge da questa regione è sostanzialmente in linea con quello nazionale“, ha commentato con Formiche.net il direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia Claudio Scamardella (nella foto). Che ha indicato i principali elementi sanciti delle urne: “Da un lato c’è la ricomposizione del bipolarismo tra centrodestra e centrosinistra mentre, dall’altro, la frenata abbastanza forte del MoVimento 5 Stelle, che – a Lecce in particolare – ha ottenuto un risultato risibile, pari al 6,3% dei voti complessivi“. Mentre a Taranto – ha ricordato Scamardella – “ci si attendeva comunque qualcosa di più del 12,3% fatto registrare dal candidato pentastellato Francesco Nevoli“.

LA SFIDA NELLA CITTA’ DELL’ILVA

A Taranto la sfida del ballottaggio sarà tra Stefania Baldassarri – sostenuta da una serie di liste civiche di area centrodestra – e Rinaldo Melucci del centrosinistra: la prima ha ottenuto il 22,4% dei voti, il secondo il 17,7%. Il momento di sfilacciamento non solo sociale che la città sta vivendo “si è notato tutto“, ha affermato il direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, che da questo punto di vista ha evidenziato l’alto numero di liste presenti sulla scheda elettorale, con il conseguente inevitabile frazionamento del voto. E, poi, ha sottolineato l’ottimo exploit del centrodestra, tanto più in un comune “reduce da un decennio di guida di centrosinistra, con il doppio mandato del primo cittadino uscente Ippazio Stefano“. Terzo classificato non è stato il pentastellato Nevoli arrivato quarto seppur di pochissimo, bensì Mario Cito – figlio dell’ex sindaco di Taranto Giancarlo – a capo di una lista civica dal nome Lega d’Azione Meridionale che ha raccolto il 12,46 dei consensi. “Non cè dubbio che Baldassarri per vincere le elezioni debba apparentarsi con qualche forza politica e la più probabile è quella populista di Cito, anche per la natura certamente più di destra che di sinistra del suo elettorato“, ha commentato Scamardella. Che ha preferito non sbilanciarsi in eventuali pronostici in vista del secondo turno ma che, anzi, ha voluto ricordare “la partita completamente diversa iniziata dopo il voto di ieri“.

IL BALLOTTAGGIO DI LECCE

A Lecce nel ballottaggio del 25 giugno prossimo se la vedranno Mauro Giliberto del centrodestra – che ieri ha totalizzato il 45,39% dei voti – e Carlo Maria Salvemini del centrosinistra, fermatosi invece al 28,89%. Una distanza notevole, figlia anche “della tradizionale forza manifestata in città dai partiti di centrodestra che ha portato per dieci anni al governo di un esponente di Forza Italia come il sindaco uscente Paolo Perrone“. Molto positivo anche il risultato del terzo incomodo, Alessandro Delli Noci, che con una coalizione variegata fatta da numerosi liste civiche e sostenuta anche dall’Udc è riuscito a ottenere il 16,85% dei voti. “Ma non è affatto detto che al secondo turno i suoi elettori votino per Giliberto“, ha spiegato il direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia che ha ricordato i rapporti tutt’altro che positivi esistenti tra Delli Noci e il centrodestra leccese. Lo stesso Delli Noci aveva fatto parte della giunta di Perrone dalla quale, però, era uscito in polemica poco prima di annunciare la sua decisione di correre in solitaria per la carica di primo cittadino. La distanza tra Giliberto e Salvemini è ampia – quasi diciassette punti percentuali – ma l’esito della sfida, comunque, non ancora scontato: “La forchetta che li separa qualche elemento lo offre. Ma anche in questo caso non ritengo affatto che ci sia un vincitore già assicurato. Anzi Giliberto dovrà stare molto attento a non commettere questo errore di valutazione“. E prepararsi a fare i conti – come Salvemini peraltro – con un’altra questione potenzialmente in grado di incidere sul risultato finale: l’astensione: “Ricordo che si voterà pur sempre a estate iniziata: una domenica come quella del 25 giugno prossimo i salentini di regola la passano al mare“.



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