Quando Brancaleone da Norcia (nell’omonimo film di Mario Monicelli) giunge a capo della sua Armata di straccioni e disabili al feudo di Aurocastro in Puglia per prenderne possesso in base ad una Bolla sottratta al legittimo titolare, scopre la vera natura “de lo nero periglio che vien da lo mare”, contro il quale erano tenuti, dall’investitura, a difendere gli abitanti loro affidati. Si trattava di una delle periodiche razzie che i Saraceni facevano sulle coste meridionali, portando con sé, sulle loro navi, riserve di cibo, bestiame, schiave. Stratega di vaglia, Brancaleone, vista l’inferiorità numerica, fa predisporre una trappola in cui dovrebbero cadere i nemici. Ma i componenti della sua Armata sono tanto maldestri che, uno ad uno, finiscono per intrappolarsi proprio loro. Così, con stupore, i Saraceni conquistano la città senza neppure prendersi la briga di combattere. Non è un po’ – mutatis mutandis – quello che è successo nelle elezioni amministrative di giugno?
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Nei ballottaggi, le coalizioni di centro-destra hanno sbaragliato quelle avversarie di centro-sinistra, spesso con risultati imprevedibili o comunque mai verificatisi in precedenza. La svolta c’è; ed anche la sorpresa, dal momento che, anche nei periodi di maggior fulgore del centro-destra, il voto amministrativo ha sempre visto in vantaggio la sinistra. Eppure, la coalizione a livello nazionale non ha un profilo né un programma comune, mentre mette in mostra leader – a mio avviso – impresentabili. Si direbbe che ormai l’elettorato si orienta a votare contro il Pd e le coalizioni di sinistra, chiunque sia l’avversario. L’anno scorso furono i “grillini” ad avvalersi di questa rendita di posizione; questa volta è toccato al centro-destra.
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Racconta la leggenda di un uccello di fuoco che risorgeva sempre dalle proprie ceneri. La mitologia lo definiva “araba fenice”. In versione moderna ed aggiornata noi possiamo chiamarlo Silvio Berlusconi.
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La discreta affermazione del M5S nei casi in cui è riuscito ad andare al ballottaggio (Ad Asti, per esempio) significa che i voti della sinistra sono finiti sul candidato “grillino”?
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A fare zapping sulle varie reti che trasmettevano e commentavano i risultati del voto se ne sono sentite di tutti i colori a spiegazione della sconfitta del Pd: l’azione di governo, il soccorso alle banche, le indagini giudiziarie e quant’altro. E se invece più che punire il Pd, gli elettori avessero voluto premiare il centro-destra per le sue posizioni rumorose e spicce a proposito dei migranti e più in generale dell’Islam? Non sarebbe un buon segno, anche se il problema esiste.
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Coloro che adesso accusano le banche di aver erogato finanziamenti a soggetti che non davano adeguate garanzie, sono gli stessi che, nel pieno della crisi, le accusavano di strozzare l’economia negando il credito alle aziende in difficoltà.