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Perché io, ex sindacalista Cgil, elogio il sindacalista Cisl Marco Bentivogli

marco bentivogli, Cisl

“Quando non si sa a chi dare la colpa la si dà alla globalizzazione. E la ricetta per uscirne? La politica industriale, gli investimenti pubblici, in un Paese in cui sono spariti quelli privati. Basta! Eppure le responsabilità non sono mai così lontane, ma è utile trovarne lontano da sè e soprattutto proporre soluzioni impegnative… per gli altri. Il sindacalista o il politico che, quando non sa cosa dire, evoca la parola magica della ‘politica industriale’ o dà la colpa ‘alla globalizzazione, all’Europa e all’euro o alla tecnologia’ oltre a dire balle, insegue i populisti sul loro stesso terreno, rimanendo pure indietro”. Chi fa affermazioni tanto dirette, coraggiose e “politicamente scorrette”, diverse da quelle avvelenate di demagogia e luoghi comuni, che ci propinano i talk show? Non ci crederete, ma è un sindacalista: Marco Bentivogli, segretario della Fim-Cisl nella sua relazione al XIX Congresso. “Si può dire? – ha proseguito – l’Europa, l’euro,la globalizzazione e la tecnologia hanno fatto meglio al lavoro di tanti soldi, anche pubblici, spesi male”.

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Chi ha avuto la pazienza di seguire questa rubrica comprenderà che ad ascoltare un giovane sindacalista esprimersi con tanta vigorosa franchezza, il mio vecchio cuore ha avuto più di un sobbalzo. Anche perché la relazione di Bentivogli (io ho lavorato con suo padre) è tutta un atto di accusa contro le avventure populiste. Senza giustificarle, prestarsi all’autocritica o a chiedere scusa. Senza cospargersi il capo di cenere penitenziale. I populisti hanno torto e basta.

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A proposito nella relazione di Marco Bentivogli non troverete una sola parola contro la riforma delle pensioni di Elsa Fornero.

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Il XIX Congresso della Fim è iniziato con l’esecuzione dell’Inno alla gioia. I delegati si sono alzati ad ascoltare quelle note.


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