Partiamo dall’assunto che ha ragione chi dice che dobbiamo aiutarli a casa loro. Dunque che si fa, concretamente? Si investe più in cooperazione che in polizia, chiaramente. Ma si aprono anche le porte dei nostri supermercati al made in Africa – pescato, olio, banane, frutta secca – senza più dazi.
Questo riguarda da vicino alcune voci pesanti della nostra produzione alimentare. Si mandano tonnellate di medicine e di vaccini. Dunque si finanzieranno le ong che di questo si occupano, come Emergency. Si investe sulla formazione e sulla tecnologia, sulle nuove reti e sugli assi infrastrutturali. Mandando nostri specialisti, condividendo brevetti, offrendo know how.
È uno spostamento culturale importante e un impegno economico senza precedenti. Io dico che vale la pena farlo, perché siamo un pianeta solo. Ma ho come la sensazione che il 99,99% di chi recita la salmodia dell'”aiutiamoli a casa loro” non abbia la benché minima idea di cosa dice.