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Donnarumma? Io sto con il ministro Fedeli sulla maturità

Lui è il maturando mancato più famoso e probabilmente più ricco d’Italia. Lei è uno dei ministri più contestati del governo Gentiloni per via della sua non laurea e motivazioni ben più sostanziali. Eppure, con questo corsivo, credo di dover esprimere il mio più sincero ringraziamento al ministro Valeria Fedeli (perdonatemi, ma ministrA è orribile e lo lascio alle femministe fondamentaliste) e fare un paio di considerazioni che Donnarumma sicuramente non leggerà, ma che spero gli abbiano fatto i suoi genitori o qualcuno che gli vuole bene.

I fatti li conoscono tutti e molto meglio di me. Sinteticamente: Donnarumma prima è stato al centro di una trattativa per la sua cessione o la sua permanenza nel Milan calcolata milioni di euro e poi delle cronache per la sua decisione di non sostenere l’esame di maturità e andare a Ibiza in vacanza.

Il ministro Fedeli gli ha scritto una lettera, che rimarrà simbolica, per chiedergli di presentarsi davanti alla commissione esaminatrice e portare a casa il suo diploma da ragioniere.

Premessa. Facendo uno sforzo enorme, posso cercare di capire Donnarumma, classe 1999. Ragioneria è una scuola difficilissima e ve lo dice una che ha frequentato il tanto blasonato liceo classico. Non ho mai avuto problemi ad ammettere che se avessi fatto ragioneria sarei stata bocciata tutti gli anni per la quantità delle materie e delle nozioni nuove che devi incamerare a tempo di record. Donnarumma nel suo campo è un ragazzo di successo, un talento precoce. Se già a 18 anni una situazione del genere può portare a un giramento di testa, figuriamoci che effetto possa produrre in un’Italia completamente priva di regole, di principi morali (spesso anche nel calcio) e in una crisi culturale che sembra non avere ancora toccato il fondo.

Questo quindi non è né un pezzo all’insegna dello snobismo, né contro Donnarumma. Semmai, vorrei potere dire queste cose al diretto interessato, magari davanti a una birretta a Ibiza.

Caro Gigio, la giovinezza è l’epoca degli eroici furori, nella quale si pensa di avere tutto il mondo in mano, figuriamoci con successi sportivi e un conto corrente come il suo. Ma è anche un’epoca ingannevole, infingarda, nella quale tutto sembra possa essere sconfitto e le insidie e le prove che riserva la vita rimangono nascoste anche se qualcuno ce le indica. Per questo le consiglio di mantenere sempre un momento di contatto con la realtà, per quanto noiosa possa essere.

Si chiama esame di maturità perché è la prima grande prova che noi diamo a noi stessi. Parare un tiro, anche il più difficile, non è la stessa cosa, perché davanti hai una persona sola, nella commissione professori che ne sanno più di te e che possono fregarti come vogliono.

C’è poi un altro motivo per cui secondo me il ministro Fedeli ha fatto bene a scriverle. Lei, più o meno volontariamente, rappresenta un punto di riferimento per molti suoi coetanei. Potrebbe tranquillamente rispondermi che non gliene frega niente, che non è un problema suo e che possono eventualmente scegliersi altri modelli (opzione che, glielo confesso, caldeggio con forza). Il problema, nel caso nessuno glielo abbia spiegato, è che certe cose non si decidono a tavolino e che nella vita oltre agli onori ci sono anche gli oneri, come quello di non rappresentare un esempio negativo per tanti ragazzi che sognano Ibiza o la trasgressione e non hanno il suo conto corrente.

A questo, Sig. Donnarumma, va aggiunto il fatto che, non so se ne se sia accorto, in Italia di gente che trasgredisce e mollaccioni senza spina dorsale e carattere ne abbiamo già fin troppi, non si sentiva il bisogno di un ulteriore esempio di sportivo che, tronfio dei suoi soldi, sbeffeggia l’istituzione scolastica platealmente volando a Ibiza. Lei potrà anche dirmi che ha un un fisico allenato e che lo sport al momento è il suo mestiere, ma sul resto della tempra mi sa che andiamo male. Anche con un conto corrente sempre florido, nei confronti degli esami della vita, non ci sarà ogni volta un aereo per Ibiza a portarla via. Di calcio so poco e niente, ma se le posso consigliarle un modello, pensi a Socrates, grande campione come lei che non ha rinunciato né alla passione per lo sport, né allo studio, né a lasciare un segno nelle persone che lo hanno amato come calciatore al di là della sua attività.

Lei ora starà pensando che chi scrive è una persona oltremodo noiosa e meno male che non abbiamo bevuto la birretta insieme a Ibiza. Forse ai tempi degli eroici furori da diciottenne innamorata dei suoi studi avrei pensato che lei aveva tutto il diritto di non prendere la maturità e non ascoltarmi, classificandola però in modo ben più categorico di quanto non abbia fatto ora. Grazie a Dio, con l’età ci si evolve, e si fa il ragionamento opposto. Non la giudico, però le do un consiglio. Vada davanti a quella commissione. Per lei e per tanti altri ragazzi sarà come parare una serie di rigori al mondiale della vita. C’è sempre tempo per prendere un aereo. Per fare fronte alle proprie responsabilità no. E a dirlo, in questo Paese sempre più sfasciato, si rischia anche di passare dalla parte del torto.

Per questo, il ministro Fedeli andrebbe ringraziato.



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