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Il ragionier Fantozzi, Paolo Villaggio e il mondo superato di Genova

Massimo Boldi, Mara Venier e Paolo Villaggio

Il rag. Ugo Fantozzi è destinato a sopravvivere a Paolo Villaggio, come tanti altri personaggi della fantasia che sono entrati a far parte della realtà, perché il loro autore era stato in grado di imprimervi, anche nell’evidente deformazione caricaturale della satira, le caratteristiche di un’epoca. Tuttavia, il rag. Fantozzi è destinato, col passare del tempo, a perdere il contatto con il suo mondo – il sistema delle partecipazioni statali di cui Genova era un centro importante – perché quella realtà culturale, economica e sociale è ormai soltanto un monumento, dimenticato e cadente, di archeologia industriale. Resterà invece famosa la battuta su “La corazzata Potemkin”, perché ogni volta che sarà proiettato quel film qualcuno si ricorderà della reazione che suscitò nel rag. Fantozzi (il quale trovò il coraggio di dire ciò che ognuno pensa, tra sé e sé, davanti a quel capolavoro). Questa celebre scenetta non esordì al cinema, ma alla radio, ai tempi del primo Villaggio, quando le sue storie venivano raccontate. Anche in quell’occasione Villaggio prendeva in giro il suo tempo e la mania dei cineforum, con annesso dibattito, in voga negli anni ’60. Tanto che il protagonista non era Ugo Fantozzi, ma uno spettatore anonimo che per la prima volta aveva chiesto la parola.

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La 7 ha deciso di togliere dal palinsesto il talk show La Gabbia Open. Decisione saggia, ancorché tardiva. E con le altre trasmissioni “sfasciacarrozze” di quella rete come la mettiamo?

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Da quando ha saputo che il suo cognome è usato per la piattaforma operativa del M5S, il fantasma di Jean-Jacques Rousseau non si dà pace.

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Il 4 luglio è probabilmente il giorno più importante dell’anno per il popolo americano: durante questa giornata infatti si festeggia l’Independence Day. In questa occasione a New York si è sempre svolta una spettacolare parata celebre in tutto il mondo; e la sera i festeggiamenti si chiudevano con uno spettacolo di fuochi artificiali che illuminava la Grande Mela. Quest’anno, dopo la vittoria di Donald Trump, saranno esposti in ogni città americana dei grandi registri in cui raccogliere le firme di coloro che preferirebbero tornare ad essere una colonia del Regno Unito.

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In una nuova Divina Commedia un Dante redivivo dedicherebbe a Giuliano Pisapia (de Tolomei?) i versi seguenti: “Ricorditi di me, che son Pisapia;/ Milano mi fé, disfecemi Bersani:/ lo san color che in piazza Santi Apostoli/ vennero a battermi le mani”.


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