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Mafia capitale, Mondo di mezzo e Leonardo Sciascia

La delusione di Tommaso Cerno per la sentenza del tribunale di Roma nel processo sul ‘’Mondo di mezzo’’, ribattezzato ‘’Mafia capitale’’ emerge in modo esplicito nell’editoriale del direttore dell’Espresso. Cerno tira in ballo Leonardo Sciascia. ‘’Diciamo che qualcuno dovrebbe rileggersi Leonardo Sciascia. Se si ricorda chi sia – sostiene un indignato Cerno – denunciava già nel 1961 questa tendenza italica, quella di non sapere o volere adattare alla modernità la criminalità organizzata che cambia metodi e modi con maggiore velocità rispetto al codice penale: “Forse tutta l’Italia va diventando Sicilia… E sale come l’ago di mercurio di un termometro, questa linea della palma, del caffè forte, degli scandali: su su per l’Italia, ed è già, oltre Roma…”. A distanza di mezzo secolo da questa profezia, il tribunale infligge pene severissime ai criminali che avevano messo le mani su Roma, ma non cancella la parola “Forse” dalla più celebre citazione de “Il Giorno della Civetta”. Il fatto è che Sciascia ebbe un’altra visione profetica, affidata ad un articolo pubblicato sul Corriere della Sera del 10 gennaio 1987. L’articolo era intitolato “I professionisti dell’antimafia” e questa era la sua tesi di fondo: in Sicilia il modo migliore per fare carriera in politica e in magistratura è dichiararsi antimafioso, usare l'”antimafia come strumento di potere“, come mezzo per diventare potenti ed intoccabili. Non sarà che quest’altra ‘’linea della palma’’ sia salita anch’essa? A Roma e oltre. Tanto che ‘’per diventare potenti ed intoccabili’’ se la mafia non c’è basta inventarla.

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Alternativa popolare sta trasformandosi in un colabrodo. I parlamentari del gruppo se ne vanno chi a destra e chi a sinistra. E Alfano continua a dire che non ci sono problemi e che il Governo andrà avanti fino alla conclusione della legislatura. Si vede che per fare un partito è sufficiente la presenza sua e di pochi altri (compresi i due consiglieri regionali – su tre – che in Puglia non hanno seguito Cassano).

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Partecipando ad un dibattito televisivo ho avuto un’illuminazione (me l’ha fornita un giornalista commentando il curriculum vitae di Antonio Di Maio). Anziché la solita consultazione via web per selezionare i candidati grillini, si chieda loro di sottoporre (magari con uno pseudonimo) il Cv ad una qualificata agenzia del lavoro specializzata nel placement. Scommettiamo che sarebbero in pochi a trovare un impiego normale ?

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E’ sempre consigliabile lasciare in pace i defunti, compreso Carlo Giuliani (soprattutto nell’anniversario della sua uccisione). Sarebbe il caso, però, di domandarsi anche che fine ha fatto quel carabiniere più o meno della stessa età che, a Genova, sparò per difendersi. O no?


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