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Enrico Mentana randella Matteo Renzi sul numero chiuso per migranti e profughi

Sì allo ius soli (“è una legge sacrosanta“) ma no ad un’accoglienza indiscriminata a favore di tutti i migranti desiderosi di sbarcare nel nostro Paese. E’ questa l’ultima posizione assunta da Matteo Renzi che questa mattina sul tema ha proposto l’introduzione del numero chiuso. “Ci deve essere un numero chiuso negli arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti, salvare tutti ma non accogliere tutti in Italia“, ha dichiarato l’ex presidente del Consiglio.

Un’idea, però, fortemente contestata dal direttore del Tg di La7 Enrico Mentana che su Facebook ha spiegato il suo no alla proposta renziana.

Ecco che cosa ha scritto:

Vedo che ora Renzi propone il numero chiuso per i migranti. Mi pare, per dirla chiara, insensato. Numero chiuso di chi? Se fuggi da una guerra hai diritto allo status di rifugiato: non puoi trovare Renzi sulla banchina che ti dice “purtroppo abbiamo raggiunto il limite massimo”. Convenzione di Ginevra e costituzione italiana non lo permettono. Il problema è che molti migranti affermano di fuggire da conflitti, mentendo per entrare: ed è per questo che ci sono quegli stipati centri di identificazione e accoglienza. Si fa domanda e si aspetta. Se non viene riconosciuto il diritto, il richiedente va respinto. A meno che non abbia già lasciato i centri, muovendosi come clandestino attraverso il territorio italiano, nella stragrande maggioranza dei casi diretto verso le frontiere nord. Già, perché quasi tutti i migranti non vogliono restare in Italia. Per nessuno di loro – aspiranti rifugiati o “migranti economici” – è possibile o sensato applicare un numero chiuso. E poi, ove mai, quale numero? Deciso in base a cosa? Posti letto? “Lavori che gli italiani non vogliono più fare”? Quota percentuale rispetto alla demografia del paese?


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