Un caso “inquietante”. Così nella serata di ieri la Commissione europea ha giudicato la vicenda della Daimler, che ha deciso di richiamare 3 milioni di auto per adeguare i motori diesel dopo che un’indagine della procura di Stoccarda aveva lasciato trasparire il sospetto che la casa automobilistica presieduta da Dieter Zetsche abbia manipolato due tipi di motori per superare i controlli sui livelli di inquinamento. “Si parla di accuse da circa due anni, è inquietante vedere che le ultime contro Daimler ancora una volta non sono state rivelate dalle autorità di sorveglianza nazionale”, ha indicato la commissaria all’industria Elzbieta Bienkowska (nella foto). Aggiungendo: “Non si può andare avanti in questo modo”.
Insomma uno scontro senza mezzi termini tra le autorità Ue e quelle tedesche, ree secondo la Bienkowska di aver trascurato la potenziale falsificazione delle norme sulle emissioni. Bisogna ricordare che la settimana scorsa la procura di Stoccarda aveva perquisito 11 stabilimenti tedeschi in cui si producono Mercedes e Smart sul sospetto che Daimler (il gruppo cui appartengono i due brand) avrebbe venduto per circa un decennio – dal 2008 al 2016 – oltre 1 milione di auto che producono livelli non consentiti di sostanze inquinanti, sia in Europa che negli Stati Uniti. Nel dettaglio gli investigatori sospettano che Daimler (ovvero il primo produttore di automobili di alta gamma a livello mondiale) abbia utilizzato un dispositivo simile a quello sfruttato illegalmente da Volkswagen, che nel 2015 ha ammesso di aver manipolato i dati sulle emissioni nocive di oltre 1 milione di veicoli diesel a livello mondiale.
Il software del motore fa funzionare il sistema di filtraggio delle emissioni a un livello più elevato quando rileva che il veicolo è sottoposto a test regolamentari. Gli investigatori di Stoccarda ritengono che le vetture Mercedes dotate dei motori OM 642 e OM 651 filtrino fra il 95 e il 99% di ossidi di azoto nocivi in condizioni di prova ma solo tra 35 e 85% in condizioni di reale guida su strada. Secondo il mandato di perquisizione, i procuratori hanno cercato di recuperare le email scambiate tra 99 impiegati di Daimler, uno dei quali è membro del consiglio di amministrazione del gruppo. Due dipendenti Daimler della squadra che ha creato il software sono sotto indagine formale sul sospetto di frode e pubblicità ingannevole. Ma i funzionari credono che siano coinvolte ancora più persone e che i sospetti saranno aggiunti all’indagine.
Proprio sugli sviluppi di quell’indagine, l’altroieri Daimler ha detto di voler intende richiamare in Europa oltre 3 milioni di auto diesel per aggiornamenti al motore. L’operazione, che richiederà la sostituzione di alcune parti del motore, dovrebbe costare alla casa di Stoccarda circa 220 milioni. L’investimento comprenderà anche una campagna a sostegno del diesel che, come ha spiegato Zetsche nel lanciarla sarà anche in futuro una tipologia importante di alimentazione dei motori in tutto il mondo.
(Articolo pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)