Assume sempre più consistenza la filiera industriale del riciclo degli imballaggi, non solo a tutela dell’ambiente, ma anche come motore dello sviluppo di tutto il comparto, dalla raccolta differenziata al trattamento fino alla valorizzazione finale con la produzione di nuovi manufatti.
I risultati complessivi conseguiti dal Conai e dai Consorzi di plastica, carta, vetro, acciaio, alluminio e legno parlano di quasi 10 milioni di tonnellate recuperate nel 2016 (oltre il 78%) a fronte di un immesso al consumo di poco superiore a 12 milioni e mezzo di tonnellate. Sono questi i dati che emergono dal Piano generale di prevenzione e gestione degli imballaggi che il Conai, Consorzio nazionale imballaggi, ha trasmesso in questi giorni, come ogni anno e come previsto dalla legge, al ministero dell’Ambiente e a quello dello Sviluppo Economico.
Nel biennio 2015-2016 il Pil dell’Italia è tornato a registrare, dopo la contrazione degli ultimi anni, una crescita quasi costante (+ 0,9), spinta da un incremento dei consumi (+ 1,4) e degli investimenti (+ 2,9), in un contesto generale di netta ripresa, confermata anche dalle ultime stime del Fondo monetario internazionale. La filiera industriale del riciclo da raccolta differenziata ha confermato un andamento positivo (+ 2,4%) grazie alle quantità intercettate con la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio. Questi risultati sono stati raggiunti grazie all’Accordo Anci-Conai che, a fronte dei maggiori quantitativi conferiti, ha permesso di trasferire ai Comuni oltre 450 milioni di euro nel solo 2016.
Queste significative quantità di rifiuti avviati a riciclo hanno permesso la crescita di un sistema industriale che considera i rifiuti come risorsa e che conta oltre 6 mila imprese con circa 155 mila addetti e un fatturato che sfiora i 50 miliardi di euro.
Intanto a livello europeo si è entrati nel vivo dell’iter per l’ approvazione del Piano d’azione della commissione europea sull’economia circolare. Il “pacchetto” prevede, tra l’altro, la revisione di due importanti direttive: quella sui rifiuti e quella sugli imballaggi. Secondo la relatrice del provvedimento, l’europarlamentare italiana Simona Bonafè, l’iter potrebbe concludersi entro quest’anno. Gli obiettivi previsti dalle nuove direttive al 2025 sono stati già raggiunti dal nostro Paese per le filiere della carta, alluminio, acciaio e legno. Il vetro è prossimo a raggiungerli, mentre permangono difficoltà per la plastica, 38% attuale rispetto al 55% al 2025.
In attesa che le nuove direttive vengano recepite nell’ordinamento nazionale, l’attività del sistema Conai/Consorzi per il prossimo triennio sarà volto, in continuità con il passato, a “garantire il miglioramento delle performance di recupero e riciclo, anche oltre gli obiettivi normativi”. Al 2019 il riciclo dei rifiuti di imballaggio è stimato a oltre 9 milioni di tonnellate e il recupero complessivo a circa 10 milioni e mezzo. Tali valutazioni potranno subire variazioni in crescita qualora dovessero maturare le condizioni incrementali di raccolta differenziata nelle aree in ritardo, specie delle grandi aree urbane del centro-sud.