Nell’attuale geografia politica il bagaglio culturale dei cristiani democratici è irrilevante. Tutto si consuma in un confronto fra egemonie vecchie e nuove in una contorsione pericolosa che sacrifica i riferimenti popolari che sono alla base della democrazia.
Oggi è il tempo di colmare un vuoto storico facendo vivere un’area mediana, sequestrata da miopie e inconcludenze, che sia espressione dei ceti produttivi, delle fasce popolari non rappresentate. Nelle istituzioni, sempre più in crisi, non ci sono riferimenti alla complessità della società, ma ingannevoli esperimenti di supremazie tra gruppi concorrenti.
Ecco perché si è deciso di condividere lo sforzo di Stefano Parisi, teso a dare sostanza a un’area in cui cristiani democratici, laici riformisti, liberali, si ritrovino in una sfida per ricomporre una storia civile dispersa. Questa sfida si vince se c’è una grande mobilitazione sul territorio, tornando a coinvolgere i cittadini e le loro idee. Negli ultimi nostri appuntamenti organizzati a cui hanno partecipato numerosi esponenti di quei partiti e movimenti della cosiddetta area centrista (Udc, Alternativa Popolare, Direzione Italia, Rivoluzione Cristiana e tante altre sigle che si rifanno nel loro impegno politico alla cultura popolare e democratico-cristiana) è emersa l’esigenza di definire un disegno politico di larghe prospettive.
A loro chiediamo un lavoro comune per costruire un nuovo soggetto politico di centro che sia di riferimento per i tanti moderati che oggi non si sentono rappresentati. Il Nuovo Cdu lavorerà in tal senso, continuando nel suo impegno con la passione, la dignità, e la coerenza dimostrata in questi anni e credendo che con il progetto per l’Italia di Stefano Parisi, che vogliamo contribuire a rafforzare, dopo tanti anni si può tornare a dare voce ai cittadini per troppo tempo soffocati da un frastuono dove le verità confezionate hanno prevalso.