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Fca, tutte le novità (vere o presunte) su alleanze e scorpori

Sergio Marchionne, Fca

Mentre la Cina scalda i motori su Fca, quest’ultima sta trattando con Volkswagen per una partnership nei veicoli leggeri. Arriva dunque dalla Germania la novità del giorno per casa Agnelli.

L’ARTICOLO DEL WSJ

Il Wall Street Journal ha rivelato ieri che il gruppo guidato da Sergio Marchionne avrebbe avviato colloqui con Volkswagen per la produzione di veicoli leggeri. Le trattative sarebbero a uno stadio iniziale. Va notato che Fiat Chrysler lo scorso anno ha lanciato un pick-up di medie dimensioni, il Fullback, che compete con la Volkswagen Amarok.

IL DOSSIER TEDESCO

La casa tedesca dal canto suo preme per rieditare il suo modello soprattutto alla luce della collaborazione di Daimler con Nissan. La partnership tra Fca e Volkswagen in questo ambito darebbe a Fiat l’accesso alla tecnologia di Vw. Fiat Chrysler ha un veicolo simile al Volkswagen Caddy, il Doblo, che ha anche una versione americana, il Ram ProMaster. Volkswagen e Fiat Chrysler potrebbero quindi valutare di mettere Caddy e Doblo sulla stessa piattaforma.

EFFETTO BORSA

I colloqui in corso con Volkswagen hanno contribuito a sostenere ieri le quotazioni di Fca, che a Piazza Affari ha toccato il nuovo massimo storico a 12,51 euro chiudendo in rialzo del 3,13%. I movimenti azionari delle ultime settimane sono stati bruschi e con volumi considerevolmente superiori alla media, motivo per cui la Consob ha acceso un faro. L’authority starebbe monitorando gli scambi da una decina di giorni. Negli ultimi 12 mesi le azioni Fca hanno più che raddoppiato il loro valore e la crescita nell’ultimo trimestre è stata superiore al 25%. Consob punta a verificare l’eventuale presenza di abusi di mercato.

LO SCENARIO PER MAGNETI E COMAU

Quel che è certo è che in questo periodo non accennano ad placarsi le indiscrezioni intorno a Fca, con il paradosso che il mercato sembra oggi stupirsi di ipotesi che in realtà circolano da mesi intorno al Lingotto. L’ultimo scenario riguarda la possibile quotazione di Magneti Marelli e/o Comau, due controllate che da tempo non sono più considerate interne al core business del gruppo. Era stato proprio Marchionne a luglio a ribadire la volontà di fare pulizia di tutte le attività non strettamente automobilistiche. Il gruppo negli anni ha optato prima per la valorizzazione di Cnh e l’anno scorso per quella di Ferrari , entrambe scorporate e poi quotate. Per questo una delle soluzioni da sempre sul tavolo di azionisti e management è proseguire su questa strada e procedere all’ipo di altri asset.

IPOTESI SPIN OFF

Tanto più che le trattative con Samsung per cedere Magneti Marelli non sono andate a buon fine. L’ipotesi di spin-off dei componenti è ritenuta credibile dagli analisti. Riguardo alla tempistica, non si può escludere che l’annuncio dell’operazione possa avvenire in tempi rapidi per poi materializzarsi nel secondo o terzo trimestre del 2018. Mentre è visto più in là nel tempo lo spin-off di Maserati e Alfa Romeo, vista la fase ancora iniziale di rilancio del marchio del Biscione.

COSA DICONO GLI ANALISTI

In particolare ieri è stata Banca Akros ad approfondire il tema Fca con un report in il target price sul titolo è stato rivisto da 13 a 16,5 euro. “Crediamo che Magneti Marelli, per cui stimiamo ricavi quest’anno pari a 8 miliardi e un ebitda di circa 800 milioni, sia un business maturo con buoni flussi di cassa che può essere scorporato subito con un debito di circa 2 miliardi e un beneficio equivalente sulla posizione debitoria di Fca”, si legge nella nota. Gli analisti di Banca Akros valutano Magneti Marelli 3,4 miliardi (4,3 volte l’ebitda stimato per il 2017). “Crediamo che lo spin-off di questa società possa aggiungere almeno 1,2 euro per azione per Fca”, calcolano. “Anche Comau è un’attività matura che può essere scorporata relativamente nel breve termine. Al momento valutiamo Comau 0,6 miliardi, ma ricordiamo che la cinese Midea ha acquistato la tedesca Kuka pagando 16 volte l’ebitda di un anno fa. Se valutiamo Comau 10 volte l’ebitda, arriviamo a un valore di 1,1 miliardi e alla creazione di 0,6 euro per ogni azione Fca”. Insomma, conclude il report, “se valutiamo Fca considerando che può vendere/scorporare i suoi asset/marchi uno per uno, si può facilmente raggiungere un fair value di 20 euro per azione. Quindi abbiamo fissato un nuovo prezzo obiettivo a 16,5 euro perché vogliamo tener conto al 50% uno scenario simile”.

Tutto ciò mentre restano sullo sfondo gli appetiti dei cinesi di Great Wall, che nei giorni scorsi hanno manifestato interesse per l’acquisto in particolare del marchio Jeep, anche se successivamente hanno precisato di non aver ancora contattato i vertici di Torino.

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)



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