Le aziende cinesi sono sempre più spesso i partner irrinunciabili per i colossi occidentali dell’automobile che vogliono costruire e vendere nel paese asiatico e al tempo stesso fare leva su tecnologie Made in China all’avanguardia. Gli annunci di questi giorni di Ford e Audi ne sono la dimostrazione.
Ford in joint venture per conquistare la Cina
È un vero memorandum of understanding quello firmato da Ford Motor Company con Anhui Zotye Automobile, costruttore cinese di auto elettriche a batteria. Le due partner vogliono dar vita a una joint venture per lo sviluppo, la produzione, la commercializzazione e l’assistenza di una nuova linea di auto elettriche per il mercato cinese. Ford così allarga la sua offerta di veicoli a zero emissioni con la possibilità di costruire e vendere nel mercato dell’automobile più grande del mondo dove i veicoli elettrici si stanno diffondendo rapidamente anche grazie agli incentivi del governo.
“Le elettriche saranno una parte importante del futuro dell’automobile in Cina e Ford vuole essere un attore di primo piano”, ha detto Peter Fleet, vice presidente di Ford e presidente di Ford Asia Pacific. Zotye Auto è stato uno dei primi costruttori cinesi a fare auto elettriche e oggi è leader nel segmento delle elettriche a batteria mini. Nei primi sette mesi del 2017 ha venduto 16.000 auto cento per cento elettriche, con una crescita del 56% anno su anno.
Ford non solo ha investito 4,5 miliardi di dollari per l’elettrificazione delle sue auto (13 modelli previsti che saranno lanciati nei prossimi cinque anni inn Asia, Nord America e Europa), ma ha una vera strategia cinese che prevede che il 70% di tutti i veicoli Ford venduti in Cina avranno l’opzione alimentazione elettrica nel 2025. In Cina Ford ha già altre joint venture per la produzione locale: Changan Ford e Jiangling Motors Corporation.
Audi elettriche con pannelli solari cino-californiani
Il costruttore tedesco Audi ha invece annunciato un’alleanza con Alta Devices, filiale di Hanergy, specialista cinese dei pannelli solari, per poter installare sui tetti dei suoi veicoli elettrici sottilissime celle solari. E’ un progetto di sviluppo congiunto con cui Audi spera di accrescere l’autonomia delle sue auto elettriche grazie all’energia solare prodotta sui tetti. Il primo prototipo dovrebbe essere pronto già a fine 2017; l’obiettivo finale è di coprire l’intero tetto dell’automobile con le celle di Alta Devices per generare elettricità che sarà immessa nel sistema elettrico del veicolo e utilizzata per il condizionamento o il riscaldamento, senza usare l’energia della batteria. In una fase successiva, i pannelli solari potrebbero addirittura alimentare la batteria: sarebbe una pietra miliare per la mobilità al cento per cento priva di emissioni, visto che la batteria sarebbe ricaricata con energia rinnovabile.
Le celle solari di Alta Devices sono particolarmente efficienti (+25% della media), extra-sottili e flessibili; le prestazioni restano intatte anche con temperature molto elevate oppure in quasi totale assenza di luce. Alta Devices però è più un’azienda del mondo globalizzato che esattamente cinese: fondata da due scienziati americani nella Silicon Valley è stata comprata nel 2012 dal gruppo cinese Hanergy. Ora la proprietà, il Ceo e il Cto sono cinesi ma il resto del management e del team di sviluppo è americano o internazionale e la sede resta in California.
Tutte le partnership dell’auto del futuro
Audi ha altre alleanze in Cina: Audi China ha dal 1992 la joint venture FAW-Volkswagen con cui a fine anno scorso ha firmato tre memorandums of understanding rispettivamente con Alibaba (il colosso dell’e-commerce), Baidu (la cosiddetta Google cinese) e Tencent (gigante hitech che possiede tra l’altro l’app di messaggistica WeChat). Con queste aziende Audi lavorerà nei settori dell’analisi dei dati, delle piattaforme digitali per auto connesse e del trasporto intelligente per le città. “La Cina è uno dei mercati principali per le tecnologie digitali e Baidu, Alibaba e Tencent sono dei forti innovatori”, ha dichiarato Joachim Wedler, presidente di Audi China. A Pechino Audi gestisce il suo più grande centro di ricerca e sviluppo fuori dalla Germania.
Un altro colosso tedesco dell’automotive, Continental, nota per gli pneumatici ma che sviluppa anche sistemi per veicoli connessi, collabora col motore di ricerca cinese Baidu sulla guida automatica; Baidu ha un’alleanza separata con un altro big tedesco, Bosch, sempre relativa alle auto senza conducente. Baidu realizza il software e i suoi alleati (tra cui figurano anche gli automaker cinesi BYD, Chery e BAIC) forniscono l’hardware. Continental ha inoltre una joint venture con il colosso cinese delle telecomunicazioni China Unicom per commercializzare soluzioni per il trasporto intelligente.
“L’Asia ha un ruolo sempre più importante nelle nostre iniziative”, ha affermato Helmut Matschi, direttore della divisione Interior di Continental. In quelle per le auto elettriche sicuramente la Cina è il mercato cui guardare, sia per le dimensioni sia per l’offerta di tecnologie correlate, batterie a ioni di litio comprese, di cui la Cina già controlla il 55% della produzione mondiale. Arriverà presto al 65%, secondo Bloomberg.