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Forza Italia punta su Tosi e Zanetti per allargare la casa liberale del centrodestra

Di Bruno Guarini e Niccolò Mazzarino
ENRICO ZANETTI

Continua, avvolgente, l’opera di Forza Italia e dei luogotenenti berlusconiani per allestire quella formazione a più punte centriste, liberali e popolari per bilanciare il peso della Lega e di Fratelli d’Italia nello schieramento in cantiere di centrodestra.

L’assetto finale dipenderà dal tipo di legge elettorale finale, soprattutto per decidere se presentarsi con una rinnovata Forza Italia o con un assetto a tre punte: Forza Italia, il movimento animalista di Michela Vittoria Brambilla e la lista liberal-popolare in cui confluiranno i delusi di Ncd e altri esponenti centristi in libera uscita dal centrosinistra.

In questa operazione, dopo lo sganciamento di Enrico Costa, l’esponente di Alternativa popolare e ministro del governo Gentiloni che ha lasciato il partito alfaniano per allestire quella lista centrista legata a Forza Italia alla quale sta lavorando Niccolò Ghedini in nome e per conto di Silvio Berlusconi, dall’entourage del Cavalieri sono partite altre attenzioni verso esponenti e movimenti che al momento si riconoscono nel centrosinistra o che hanno collaborato con gli ultimi governi, compreso quello presieduto da Renzi.

E’ il caso, in particolare, secondo le indiscrezioni raccolte da Formiche.net, di Scelta Civica ora guidata da Enrico Zanetti, già vice ministro all’Economia nell’esecutivo Renzi e da tempo in sofferenza per l’esaurimento della fase riformista del Pd a trazione renziana e per l’avanzata di una sinistra a guida dalemiana e bersaniana in cui Zanetti ben poco si riconosce: il commercialista veneto fin dai tempi della montezemoliana Italia Futura, dove ha militato agli inizi, è stato da sempre un avversario delle teorie e delle pratiche fiscali alla Vincenzo Visco.

Proprio per questi suoi trascorsi, e in vista della riforma fiscale in stile flat tax che il centrodestra vuole cavalcare, Forza Italia ha sondato Scelta Civica per allargare il campo di centrodestra. A riprova, dicono alcuni ex montiani come Zanetti che preferiscono l’anonimato, della capacità aggregatrice del movimento berlusconiano rispetto al “solipsismo che caratterizza il Pd in questa fase”.

Zanetti da tempo aveva stretto sintonie con il movimento Fare dell’ex sindaco di Verona, l’ex leghista Flavio Tosi, che anche di recente come nel caso del referendum costituzionale aveva appoggiato l’azione renziana. Tosi e Zanetti hanno dato vita nelle scorse settimane a iniziative comuni all’insegna dell’Alde italiana, come l’evento che si è tenuto a Milano insieme alla Fondazione Einaudi, con Guy Verhofstadt, presidente di Alde, il gruppo liberale al Parlamento europeo.

Ma pochi giorni fa Tosi, in una intervista al Corriere Veneto, ha annunciato di voler tornare nell’alveo del centrodestra apprezzando la leadership di Berlusconi: “Io ero, sono e sempre sarò di centrodestra – ha spiegato Tosi – e a dirla tutta, forse più di destra che di centrodestra. A livello nazionale quindi è più che naturale che il partito del Fare sia sempre stato e rimanga all’interno di quell’area politica. All’interno del centrodestra attuale, i partiti non riescono ad intercettare tutti i consensi che pure esistono, e la dimostrazione è arrivata con le elezioni di Verona ma anche di Palermo e in altre città”.

“Le stesse elezioni di giugno – ha continuato la riflessione dell’ex sindaco – hanno dimostrato come le liste civiche della stessa area politica attraggano molti elettori, mi pare quindi logico e sensato che nasca anche a livello nazionale un’area civica di centrodestra a supporto dei partiti tradizionali. Un’area la cui governance è tutta da decidere ma che sicuramente farà riferimento a Silvio Berlusconi, che è un leader molto più credibile rispetto a Matteo Salvini”.

Secca la replica del segretario regionale della Lega, Gianantonio Da Re: “Forse ci si è dimenticati di quando Tosi, da segretario veneto della Lega, sparava a zero contro Berlusconi, ripetendo ogni giorno che doveva andare a casa. Ora si vede che a Tosi fa comodo avere qualche posticino che Renzi non è più in grado di dargli”. Da Forza Italia invece un’apertura arriva da Renato Brunetta: “E’ in atto la formazione di un’area liberale. Tosi? Lo stimo tantissimo”.

La decisione di Tosi sarà propedeutica a una simile di Zanetti? Di sicuro in Forza Italia ci sperano e ci stanno lavorando.



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