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Perché i pediatri sono preoccupati per le manie vegane dei genitori

genitori, pediatri, germanellum, rappresentanza sindacale, stato, Giuliano Cazzola

Ai tempi della “mucca pazza” ho mangiato bistecche alla fiorentina; in piena epidemia “aviaria” mi sono nutrito di pollo arrosto; acquisto solo prodotti in cui non sia scritto “senza olio di palma”. Gradirei che mi fosse segnalato dove posso trovare uova al Fibronil perché sarei disposto a farne un cospicuo rifornimento. In breve, giudico i ricorrenti scandali alimentari un’enorme montatura fatta apposta per creare panico nell’opinione pubblica (e magari vendere qualche copia di giornali in più). A proposito: ai miei tempi si faceva soltanto la vaccinazione contro il vaiolo (non esisteva ancora quella contro la poliomielite). Da bambino ho passato, a letto, quasi tutte le malattie esantematiche, ma se me ne mancasse qualcuna sarei disposto a farmi vaccinare. Anzi, dovrebbero essere sottoposti a vaccinazione obbligatoria anche gli anziani che vengono ospitati nelle case di riposo (come si chiamano adesso i ricoveri di una volta).

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Mettiamoci d’accordo. Sono sempre più frequenti i casi di genitori vegani che privano i loro figli (anche in tenera età) di carne, latte, uova, formaggi, pesce. I pediatri sono molto preoccupati per questi comportamenti perché sostengono che questo tipo di alimentazione non aiuta i bambini a crescere bene e sottrae loro sostanze indispensabili alla loro salute. Spetterebbe alla scienza affrontare con serietà questi problemi e pronunciare una parola univoca e definitiva. Perché un genitore non ha diritto di imporre, in nome di sue convinzioni, uno stile di vita inadeguato ai propri figli.

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Il Governatore Ignazio Visco ha affermato che la ripresa c’è ma è congiunturale. Ciò  significa che è iniziata quando i talk show sono andati in ferie e cesserà quando riprenderanno le trasmissioni.



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