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Re Salman ospita uno sceicco qatariota in Marocco e innervosisce Doha

La casa regnante saudita ha fatto sapere tramite la Saudi Press Agency che giovedì sera, a Tangeri, in Marocco, Re Salman di Arabia Saudita ha ospitato nella sua residenza costiera (una struttura mastodontica con due eliporti, una clinica medica interna e 143 persone di staff tra cuochi, maggiordomi e inserventi) Abdullah bin Ali bin Abdullah Al Thani, fratello del deposto emiro Ahmad e membro di un ramo della famiglia ostile all’attuale emiro Tamim bin Hamad Al Thani. Si tratta del primo contatto formale, e conosciuto, tra i due Paesi negli ultimi tre mesi, anche se Abdullha bin Ali non rappresenta il governo di Doha. Il luogo pure è simbolico (in un quadro in cui i simboli sono carte forti del gioco diplomatico), perché il Marocco è uno dei pochi paesi molto vicini a Riad che ha deciso di restare neutrale sulla controversia con Doha. I sauditi guidano il blocco delle nazioni sunnite che hanno isolato diplomaticamente il Qatar da inizio giugno, adducendo come scusa formale i finanziamenti qatarini a gruppi estremisti e terroristici – in realtà la motivazione de facto è la troppa intraprendenza, e indipendenza rispetto alle progettualità saudite, presa dal Qatar su questioni di politica regionale e internazionale.

GLI INTERESSI E L’HAJJ

Abdullha bin Ali ha molti interessi in Arabia Saudita, e la sua è stata più che altro una mossa di carattere personale: però, anche per la sua posizione all’interno del cerchio del potere di Doha, è stata fatta passare dai sauditi come un incontro di mediazione per imbarazzare Tamin. Il tema centrale della chiacchierata tra i due leader del Golfo, durata dal tardo pomeriggio fino al dopo cena, è stata la riapertura dei confini tra Arabia Saudita e Qatar in occasione dell’Hajj (la chiusura è una delle misure d’isolamento imposte a Doha). Abdullah bin Ali al Thani aveva già incontrato mercoledì a Jedda l’erede al trono saudita Mohammed bin Salman, che aveva già approvato la riapertura, che dunque era una misura unilaterale saudita decisa per evitare le pressioni sulla politicizzazione dell’Hajj. I sauditi si sono offerti di pagare le spese di trasferimento da Doha a Jedda in occasione del pellegrinaggio annuale verso i luoghi sacri dell’Islam (Jedda è l’aeroporto più comodo per andare alla Mecca), che inizierà il 30 agosto e durerà fino al 4 settembre, e di riaprire il passaggio terrestre di Salwa ai pellegrini.

IL MAROCCO

Nei simboli, il luogo scelto da Salman per ospitare l’interlocutore qatariota, si diceva. Il Marocco ha ottimi rapporti tanto con i sauditi quanto con il Qatar: da fine luglio anche la famiglia regnante qatariota si trova nel paese, e come Salman sta trascorrendo le vacanze agostane a Tangeri, gli al Thani si trovano a Ifrane, tra i monti dell’Atlante, dove a oltre 1600 metri di quota c’è un compound di baite e chalet amatissimo dai sovrani di Doha (a fine luglio, per permettere di usufruire più agevolmente dell’aeroporto locale anche ai jet privati degli invitati, i qatarioti ne hanno pagato i lavori di ampliamento). Il 12 giugno, una settimana dopo l’inizio della crisi, da Rabat è stato diffuso un comunicato: “Proprio per i forti legami personali e di fraternità sincera che ci sono tra re Mohammed VI, i re e gli emiri dei paesi del Golfo, il regno ha mantenuto fin qui il silenzio”. Una “neutralità costruttiva” veniva definita la posizione marocchina, e questo rende ancora più interessante l’incontro di giovedì (i sauditi giocano la propria influenza su Rabat, si mostrano collaborativi, muovono le loro carte all’interno del potere di Doha). Il ministro degli Esteri del Qatar, che era a Stoccolma in uno dei suoi tanti giri europei per esercitare il soft power del suo paese e avvicinarsi i governi internazionali, ha fatto sapere che il governo qatariota accetta la proposta saudita sull’Hajj, sebbene la considera “politicamente motivata” (una volontà dei sauditi di apparire magnanimi agli occhi dei qatarioti, e dunque screditare la posizioni dei regnanti di Doha agli occhi dell’opinione pubblica, oltre a innervosire Doha).

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