Nel botta e risposta tra Vittorio Feltri e Franco Gabrielli ciò che colpisce è un dato, fuori dalla politica. Dice il Capo della nostra polizia che, quand’era prefetto di Roma, non si era mai verificata un’occupazione abusiva degli immobili, che fosse durata più di 24 ore. Perché “una volta occupati gli immobili, soprattutto da anni… è tutto più complicato”. Molto più complicato, come mostrano i fatti di Via Curtatone a Roma, nei pressi della Stazione Termini.
Particolare, quest’ultimo del tutto trascurato, dall’esercito delle vedove inconsolabili, laiche o cattoliche che siano, sempre pronte ad anteporre il loro credo alle regole codificate del normale vivere civile. Sta il fatto che uno sgombero di circa 800 persone non poteva essere un “pranzo di gala”. E violenze gratuite, salvo qualche intemperanza verbale, non si sono verificate. Fare diversamente era quindi difficile. Lo dimostra l’intervista concessa alla Stampa da Virginia Raggi, sindaco di Roma. Nonostante i tentativi del Comune, i suoi rappresentanti non erano riusciti ad entrare in quel piccolo inferno, nemmeno per fare un censimento dei possibili bisogni.
La verità é che quell’immobile era divenuto off limits. Una sorta di repubblica autonoma regolato dalla legge del più forte, su cui la Magistratura italiana ha giustamente aperto un fascicolo. E forse alla fine scopriremo un bis della vicenda Buzzi-Carminati. Con gente che campa sulle spalle dei propri connazionali, vendendo loro spazi sottratti ai legittimi proprietari. Che forse ne rientreranno in possesso, ma dopo quattro anni di tribolazioni e di cause giudiziarie. Se é vero, come ci dice Eugenio Scalfari, che lo sgombero fu deciso, al termine di quel calvario, dalla stessa Magistratura.
Il problema è che in Italia sono decine e decine gli immobili occupati. Solo 16 nel Comune di Roma. Cifre che indicano quanto forte debba essere lo sforzo, non solo finanziario, per dare attuazione alla delibera che dovrebbe varare il ministro Minniti. Senza considerare che la sua eventuale applicazione aprirebbe un conflitto immane con i “senza tetto” italiani. Che sono migliaia. Sono forse figli di un dio minore? Per questi fantasmi non abbiamo sentito né da parte del Vaticano, né da parte del presidente della Camera analoghe partecipazioni. Comunque vada, quindi, non sarà un progetto facile da portare a termine.
In attesa di vedere come finirà, prendiamo per oro colato le parole di Franco Gabrielli: nessuna nuova occupazione deve essere tollerata. Ogni minimo tentativo deve essere represso sul nascere. Se così non fosse, si creerebbe un circuito perverso: occupo una casa e poi aspetto che i pubblici poteri provvedano alla mia definitiva sistemazione. Non dimentichiamo che, nel diritto italiano, esiste il principio secondo il quale “il possesso vale titolo”. Occupare anche illegalmente un edificio comporta, pertanto, la nascita di un diritto seppure provvisoriamente tutelato, che si consolida con il trascorrere del tempo. Quindi bando al “buonismo” e che le forze di polizia intervengano con rapidità, appena ricevuta notizia del reato (violazione della proprietà) se non vogliamo fare come il medico pietoso. E trovarci poi con dieci o cento Via Curtatone.