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Sgombero a Roma, che cosa non ho capito della sortita di Gabrielli

La sinistra sinistra, scivola sempre più in un abisso di ipocrisia, strumentalità odiosa, volgare e indegnità morale. Di quello che è successo a Roma, Civati, Fassina e altri (spalleggiati, ovviamente dalla stampa amica, Repubblica in testa) ricavano solo la richiesta di dimissioni di Minniti. Non del sindaco della città che risulta regista attivo dello sgombero. Ma di Minniti. Ignobile. E dichiarazioni irresponsabili fa, a La Repubblica, il capo della Polizia, Gabrielli. Perché il capo della Polizia fa interviste a un giornale di parte invece di fare una conferenza stampa ufficiale con il governo? Perché parla al posto del governo? Spetta a un funzionario dello Stato dare lezioni alle istituzioni di governo? Tecnicamente lui dovrebbe spiegare, motivare e informare sul comportamento in piazza della Polizia. Invece di spiegarlo, scarica su “altri”, ammicca agli irresponsabili di sinistra che attaccano le forze dell’ordine, tace sull’esasperazione popolare per la condotta degli occupanti abusivi, per il degrado indecoroso in cui hanno ridotto parti del centro della capitale, smentisce le istituzioni (che hanno parlato di “soluzioni alternative” di alloggi rifiutati dagli occupanti abusivi e motivo dello sgombero).

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Invece di spiegare e giustificare, lui capo della Polizia, il comportamento delle forze dell’ordine, si abbandona allo scaricabarile. Con condotte opportuniste come queste, il Paese scivola verso la delegittimazione dello Stato. E le istituzioni si allontanano dal sentimento popolare che non capisce l’accoglienza dei migranti se essa si trasforma in violenza, prepotenza e degrado urbano di cui quel gruppo di migranti si è reso responsabile a Roma. Una frase cretina e discutibile di un poliziotto (sottoposto al lancio di bombole di gas) non giustifica il vergognoso attacco alla Polizia. Che ha usato idranti. Non manganelli.

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E questa elementare condotta civile, differente da altri episodi del passato, non viene ricordata e difesa nemmeno da chi ne è stato responsabile, il Capo della Polizia. Che, invece di rassicurare i cittadini romani sul ripristino del decoro, della civiltà, delle regole di convivenza nel centro della capitale, parla come un oppositore qualunque. E invece di difendere e spiegare il comportamento della Polizia scarica e attacca le istituzioni. Non va bene così. Non è sfracellando l’autorità dello Stato e fornendo argomenti alla paura della gente che si combatte il razzismo e si difende l’accoglienza. Così si alimenta lo sconcerto popolare e si porta acqua al mulino dei Salvini e dei Grillo.


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