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Ecco gli ultimi balletti politici in Sicilia (dove si discute di tutto tranne che di idee e programmi)

Di Michele Arnese e Filippo Merli

E’ il ballo dell’estate. Passi avanti, giravolte, salti indietro: le alleanze per le elezioni regionali della Sicilia, in programma il 5 novembre, sono al centro del dibattito politico nazionale. Per i principali partiti, le consultazioni nell’isola saranno una sorta di test in vista delle prossime politiche. Allora via ad accordi, corteggiamenti, riunioni più o meno carbonare, incontri, telefonate, strette di mano, conferme, smentite. In Sicilia si parla di tutto. Tranne che dei programmi elettorali. Sia nel centrodestra, sia nel centrosinistra, nessuno menziona i punti salienti della propria proposta politica. L’importante sembra essere chi sta con chi. Non che cosa intenda fare per il futuro della regione. E questa volta non è responsabilità dei soliti giornalisti che prediligono – a volte – il chiacchiericcio e il pastone a programmi, idee e proposte di partiti e candidati.

TUTTI VOGLIONO ALFANO

Il più conteso, nella sua Sicilia, è Angelino Alfano (nella foto). Secondo Fi e Pd, Alternativa popolare, il partito del ministro degli Esteri, vale il 10%. Una percentuale che potrebbe rivelarsi decisiva per fermare l’ondata grillina e vincere le elezioni. Poche settimane fa, Alfano ha considerato conclusa l’esperienza di governo con l’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, eletto nel 2012 sull’asse Pd-Udc. Anche se l’assessore di riferimento degli alfaniani, Carlo Vermiglio, responsabile dei Beni culturali, non ha intenzione di lasciare il suo posto in giunta. Condizione essenziale, quest’ultima, per poter trattare con gli altri schieramenti in fieri.

LE ALLEANZE NEL CENTRODESTRA

La pratica siciliana, nel centrodestra, è nelle mani di Gianfranco Micciché, commissario di Fi e fedelissimo di Silvio Berlusconi. Il quale ha già dato il via libera all’alleanza con Alfano nell’isola. Micciché ritiene che il ruolo di Ap, all’interno della coalizione, sia fondamentale. Tanto da mettere in discussione la candidatura dell’ex eurodeputato di An, Nello Musumeci, già in campo col movimento Diventerà Bellissima. Musumeci, al pari della Lega Nord e di Fratelli d’Italia, ha posto il veto su Alfano. “Il progetto politico comune per il buon governo della Sicilia”, ha detto oggi Micciché al Corriere della Sera, “deve prevalere rispetto ai personalismi”. Secondo alcuni sondaggi, Musumeci s’attesterebbe al 42%. “Musumeci è una risorsa credibile e autorevole per il centrodestra”, ha proseguito il commissario azzurro. “I problemi sono i veti incrociati che i cittadini non comprendono”. Oltre ad Ap, il centrodestra, alle regionali siciliane, potrebbe contare su altri tre alleati: l’Udc, il Cantiere popolare, il partito di Saverio Romano, e il Movimento per le autonomie (Mpa), lo schieramento dell’ex governatore dell’isola, Raffaele Lombardo. Sarà un vertice ad Arcore domani fra Berlusconi e Micciché a chiarire le incognite? Si vedrà. Comunque il fondatore di Forza Italia, nel corso di una lunga intervista a Fabrizio De Feo del Giornale, si mostra ottimista.

LE ALLEANZE NEL CENTROSINISTRA

Anche il Pd è concentrato sul nodo alleanze. In questo senso, il più attivo è il vicesegretario del Nazareno, Lorenzo Guerini, cui Renzi ha affidato il dossier siciliano. Anche i dem, così come Forza Italia, vorrebbero Alfano con loro. Guerini intende replicare la larga coalizione che ha portato alla rielezione del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. I rapporti tra Renzi e Alfano si sono incrinati sulla soglia di sbarramento della nuova legge elettorale, poi naufragata. Guerini, però, avrebbe invitato Renzi ad alzare il telefono per un chiarimento con l’ex alleato di governo. Nel frattempo, il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, ha incontrato Alfano alla Farnesina per parlare di Sicilia. Un primo sondaggio. Dopo il rifiuto del presidente del Senato, Pietro Grasso, alla candidatura nella sua terra, il Pd, per volere di Renzi, pensa a un profilo civico. I nomi sono quelli del rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari, e dell’eurodeputata Caterina Chinnici, figlia di Rocco, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1983. In attesa di una risposta da parte di Alfano, Guerini ha intensificato le telefonate con Pier Luigi Bersani per allargare la coalizione anche a Mdp, oltre ai Centristi per l’Europa, il partito di Pier Ferdinando Casini e Giampiero D’Alia. Con Mdp l’accordo è ormai chiuso, ha scritto oggi il Corriere della Sera.

E I PROGRAMMI?

Come da trazione, il M5s non farà alleanze e andrà avanti per conto suo. I grillini, che hanno candidato il deputato regionale Giancarlo Cancelleri, puntano a governare la loro prima regione a discapito del centrodestra e del centrosinistra, che proseguono la loro ricerca sui compagni di viaggio. Commenti, retroscena, indiscrezioni, ma mai una parola sui programmi, sacrificati per una stretta di mano nel gran ballo delle alleanze. E i giornalisti, questa volta, non c’entrano.


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