Fior di commentatori continuano a denunciare – come se fosse un fatto oltremodo negativo di cui vergognarsi – che aumentano gli occupati, sia uomini che donne, nelle coorti degli ultracinquantenni (come se queste persone non avessero il diritto di lavorare) ed attribuiscono la responsabilità di questi trend al fallimento (a loro avviso) del jobs act. L’altra causa di quotidiano harakiri è data dall’incremento dei contratti a tempo determinato; come se non sapessero che è stato il governo Renzi a liberalizzare (col decreto Poletti del 2014) questo istituto abolendo il pasticcio della causalità. È sciocco lamentarsi al risveglio del mattino di essere sempre gli stessi che si sono coricati la notte precedente.
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Ha sollevato polemiche l’emissione di un foglio di via obbligatorio per trasferire Gianni Lemmetti a Roma come assessore al Bilancio. In verità, c’è una logica in questa decisione del quartier generale grillino: essendo la Giunta capitolina un porto di mare ci stava bene un livornese.
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La Procura di Genova ha chiesto il sequestro di 48 milioni appartenenti alla Lega. Si tratta di un taglio tanto consistente del bilancio di un partito che si appresta a condurre una campagna elettorale. Purtroppo il provvedimento ha sollevato solo qualche protesta marginale di singoli esponenti politici, mentre nelle posizioni dei partiti pare prevalere il principio del mors tua vita mea. Ovviamente mi tocca, a malincuore, esprimere solidarietà a Matteo Salvini, rammentando però che, quando scattò una discutibile offensiva giudiziaria nei confronti di Umberto Bossi, del Trota e di altri componenti del “cerchio magico”, quell’evento fu strumentalizzato, dall’interno, per cambiare il gruppo dirigente. C’erano degli autorevoli leghisti che facevano i comizi brandendo una scopa.
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Stando alle dichiarazioni dei fratelli De Rege del M5S e del giovane caudillo del Pd più che una campagna elettorale si annuncia un lungo giro turistico (e gastronomico?) in lungo e in largo per la Penisola.