Baidu, il principale motore di ricerca internet cinese, è sempre più coinvolto nel business delle auto. O meglio, delle tecnologie per veicoli autonomi e intelligenti. Proprio come fa la sua rivale americana Google tramite lo spin off Waymo, Baidu crea software per la connettività, l’automazione e i servizi nel settore automotive. Il suo programma si chiama Apollo, come quello che ha portato gli astronauti americani allo sbarco sulla Luna e prevede di realizzare un’auto a guida robotizzata già dal prossimo anno.
ALLEATI ANTI-GOOGLE
Apollo è una piattaforma software aperta, ovvero a disposizione dei partner dell’industria automobilistica e di tutte le aziende che lavorano sulla guida autonoma. In soli quattro mesi, ha fatto sapere Baidu, Apollo ha attratto più di 50 partner nazionali e internazionali, tra cui Ford, Daimler e Microsoft, tutti desiderosi di fare leva sulle tecnologie cinesi – in particolare gli algoritmi di intelligenza artificiale in cui Baidu è specializzata – e di competere con Google. Tra gli alleati di Baidu figurano una decina di case automobilistiche cinesi, comprese le maggiori: Chery, Baic Motor, Faw Group, Changan Automobile, Great Wall Motor (la stessa che aveva dichiarato il suo interesse per Jeep) e Jac Motors.
TABELLA DI MARCIA
Grazie anche alla collaborazione di questi alleati, la roadmap dell’ingresso di Baidu sul mercato della guida autonoma è ora più precisa. Il colosso cinese comincerà con la fornitura di strumenti e servizi e la presentazione di prototipi di veicoli autonomi già nel 2018, con test che dovrebbero essere effettuati in California. Nel 2019, insieme al costruttore cinese Jac, Baidu metterà in vendita un’auto parzialmente autonoma, mentre nel 2021 porterà sul mercato un modello completamente driverless e pronto per la produzione di massa.
NON È UN ROBOT
Le automobili descritte da Baidu saranno equipaggiate con tecnologie per il riconoscimento facciale e intelligenza artificiale per permettere al veicolo di ricordare abitudini e preferenze del conducente e regolare di conseguenza la temperatura interna o la posizione del sedile e selezionare la musica. Lo stesso sistema vigila su eventuali comportamenti pericolosi o colpi di sonno. Baidu è convita che la guida autonoma non equivalga a creare l’auto-robot ma un “compagno di viaggio intelligente”.
QUANTO VALE LA GUIDA DRIVERLESS
Il colosso hi-tech cinese si aspetta un giro d’affari stratosferico dalle operazioni nel settore della mobilità. Le vendite di veicoli autonomi rappresenteranno nel 2021 un fatturato di 3 miliardi di dollari, ma sarà soprattutto il guadagno legato ai servizi di car sharing che usano le sue tecnologie a macinare cifre da capogiro con un fatturato annuale stimato di 120 miliardi di dollari, dieci volte l’intero fatturato di Baidu nel 2016. Google dovrà premere forte sull’acceleratore per tener testa alla sfida.
(Articolo pubblicato su l’Automobile, la testata diretta da Alessandro Marchetti Tricamo ed edita da ACI)