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Ecco chi sono (e cosa pensano) i firmatari della lettera a Papa Francesco (su Amoris Laetitia e non solo)

Ettore Gotti Tedeschi, Papa Francesco

Era da tempo che si aspettava e che pare fosse in preparazione, e ieri è stata divulgata. La lettera aperta “di correzione filiale” dei 62 sacerdoti e studiosi laici cattolici, nessun cardinale o alto prelato, ad eccezione del superiore dei lefebvriani Bernard Fellay, e dove non compare nessuno dei quattro firmatari dei “dubia”, ovvero i cardinali Burke, Brandmüller, Meisner o il compianto Caffarra, è stata diffusa ieri in un primo momento da siti web e blog. Tutti riconducibili all’universo di teologi, di religiosi e di laici tradizionalisti, o conservatori rispetto alla linea impostata nella Chiesa di Papa Francesco, e che perciò gli si oppongono, o meglio contrastano alcune delle sue decisioni e dei suoi scritti. Tra i nomi spicca quello dell’ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi che ieri, in seguito alla diffusione della lettera, ha spiegato all’Ansa: “Io non accuso il Papa, io gli voglio bene”, e “sono per la Chiesa e per il Papa e non me ne distaccherò mai”, ma “quella lettera è un atto devoto, un invito alla riflessione”, “una supplica scritta da teologi” che “non parla di eresie ma dice che indirettamente potrebbe facilitare eresie”. (QUI TUTTI I NOMI DEI FIRMATARI)

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

LA LETTERA DI “CORREZIONE” AL PAPA E IL SITO BLOCCATO IN VATICANO

Il documento, datato 11 agosto, si dice sia stato già visionato da Bergoglio che però al contempo ha preferito non dare alcuna risposta (qui il testo integrale della lettera diffuso attraverso un sito ad hoc, e qui tutti i dettagli del testo). I sette passaggi accusati di “eresia” sono tutti compresi all’interno dell’ottavo capitolo dell’enciclica Amoris Laetitia. L’acceso al sito, come riporta l’Ansa, è stato bloccato per tutte le persone che si collegano dall’interno del territorio vaticano, “in accordo alle politiche si sicurezza istituzionali”.

Ecco chi sono i 62 firmatari (qui l’elenco completo): 40 della prima ora, gli altri – tra cui Gotti Tedeschi – si sono aggiunti in un secondo momento.

IL VESCOVO LEFEBVRIANO BERNARD FELLAY

Il nome che spicca maggiormente, oltre a quello di Gotti Tedeschi, è senza dubbio quello del vescovo svizzero della Fraternità Sacerdotale San Pio X Bernard Fellay, che ricevette una nota scomunica latae sententiae nel 1988, in quanto consacrato senza mandato pontificio dall’arcivescovo Marcel Lefebvre, e che ottenne in seguito la remissione della stessa da parte di Benedetto XVI, nel gennaio 2009. Fellay sta intrattenendo con lo stesso Bergoglio un processo di riconciliazione della sua fraternità e la sua dicitura è sicuramente quella che pone maggiormente problemi al pontefice (come scrive sul suo blog il vaticanista e giornalista de L’Espresso Sandro Magister, in un articolo intitolato con una citazione delle parole di Giovanni Paolo II, “Se sbaglio, mi correggerete“). Un altro nome noto è quello dello storico Roberto De Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, direttore della rivista “Radici Cristiane” e dell’agenzia di informazione “Corrispondenza Romana”, per otto anni vice presidente del Cnr.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

PADRE LANZETTA DEI FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA

Vi è poi padre Serafino Lanzetta, docente di Teologia alla facoltà teologica di Lugano e frate dei Francescani dell’Immacolata, ordine fondato nel 1970 da padre Stefano Manelli commissariato dalla Congregazione per i religiosi nel luglio 2013. Il suo ordine ha ricevuto nel 2015 un decreto di sequestro preventivo di immobili per 30 milioni di euro, restituiti in un secondo momento dalla Corte di cassazione, e padre Manelli, che si trova ad Albenga in situazione di domicilio coatto per ordine del Papa, fu oggetto di numerose accuse tra cui quelle di violenze sessuali, che vide poi archiviare. Per il giudizio finale bisognerà però aspettare il prossimo novembre.

(QUI TUTTI I NOMI DEI FIRMATARI)

I FIRMATARI DELLA CRITICA ALL’INSTRUMENTUM LABORIS

Ci sono poi i nomi di padre Claude Barthe, sacerdote francese anch’egli membro della Fraternità San Pio X, organizzatore delle celebrazioni annuali per il Summorum Pontificum (padre Barthe è un sostenitore del pieno ritorno dell’antica liturgia della Chiesa, qui l’articolo di Formiche.net su quello che si è detto all’incontro di quest’anno sul SP), che già nel 2015 firmò assieme a don Antonio Livi, saggista, teologo e filosofo metafisico, e al bolognese don Alfredo Morselli, entrambi sostenitori della missiva, una dura critica alla relazione finale fuoriuscita dalla XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi del 2014, poi confluita nell’Instrumentum laboris, riguardanti sempre la comunione ai divorziati risposati e la cosiddetta comunione spirituale agli omosessuali.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

I LAICI VENUTI A ROMA PER IL SEMINARIO DI STUDIO CITATO DA CAFFARRA

Tra i nomi internazionali, che sono la maggior parte, ci sono anche “due dei sei laici venuti lo scorso aprile a Roma per il seminario di studio su Amoris laetitia ricordato dal card. Caffarra nella sua ultima lettera a papa Francesco”, scrive Magister su L’Espresso. Questi sono il professore di filosofia alla Universidad de Chile di Santiago Claudio Pierantoni e la docente australiana alla University of New England, sempre a Santiago, Anna Silvas.

(QUI TUTTI I NOMI DEI FIRMATARI)

LA STUDIOSA CHE CHIEDE “DOVE SONO I SANTI” E PARLA DI “PARALISI” DELL’AUTORITÀ

La studiosa australiana Anna M. Silvas, nella sua critica all’Amoris Laetitia (qui riportata sempre dal blog di Sandro Magister) scrive: “Vorrei che ci fosse un grande santo, come san Paolo, sant’Atanasio, san Bernardo o santa Caterina da Siena, che possa avere il coraggio e le credenziali spirituali, cioè la profezia del tipo più vero, per dire la verità al successore di Pietro e richiamarlo a un migliore quadro concettuale. In questa fase l’autorità gerarchica nella Chiesa sembra essere entrata in una strana paralisi. Forse questa è l’ora dei profeti, ma di profeti veri. Dove sono i santi, con “noi”, intelletti, purificati dal lungo contatto con il Dio vivente nella preghiera e nell’ascesi, dotati di parola ispirata, capaci di un tale compito? Dove sono queste persone?”.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

LO SCRITTORE TEDESCO MOSEBACH E LO PSICOTERAPEUTA OLANDESE ANTI-OMOSESSUALI

Poi c’è lo scrittore tedesco Martin Mosebach (qui il suo pensiero sul tema della liturgia, espresso a Roma in occasione dell’ultimo convegno sul Summorum Pontificum) e lo psicoterapeuta olandese Gerard J. M. van den Aardweg, specializzato nel trattamento delle “persone omosessuali”, oggetto di studi di cui già nel lontano ’67 ne aveva discusso nella sua tesi di laurea dal titolo: “Omosessualità e pedofilia omosessuale come nevrosi sessuali”. La sua tesi di studioso, si legge nella sua biografica diffusa dalla casa editrice Solfanelli, è che le “le tendenze omosessuali si originano da nevrosi, spesso a causa di uno sviluppo carente della personalità (cioè di un sottosviluppo della mascolinità/femminilità)”.

L’ECONOMISTA CONTRO L’ECONOMIA “MALATA” DI FINANZA E LE LOBBY FILO-MASSONICHE

C’è poi l’economista Philip M. Beattie, docente all’Università di Malta, sostenitore della proprietà privata e del libero mercato ma avverso alla finanziarizzazione estrema dell’economia, colpevole a suo dire di rendere l’economia “malata” e “prodotta da un’anima malata”, e invitando perciò a contrastarla, in particolare nel suo “spirito di irrefrenabile intemperanza”: una “spinta frenetica di un ambiente economico che tende a liberarsi dai controlli per gratificare le passioni disordinate”, alla cui base vi sono “grandi entità transnazionali” e “lobby filo-massoniche”.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

L’AUTORE DI “IPOTESI TEOLOGICA DI UN PAPA ERETICO” E IL FILOSOFO-BLOGGER

Un ulteriore nome è quello del filosofo e giurista brasiliano Arnaldo da Silveira, autore addirittura negli anni ’70 di un libro dal titolo piuttosto attinente alla lettera: “Ipotesi teologia di un Papa eretico“. Ovviamente il libro non ha come oggetto Bergoglio ma la confutazione della tesi secondo cui un Papa non può essere accusato di eresia, sostenendo che “l’ipotesi di un Papa eretico sia stata pacificamente esposta per secoli dalla teologia e dal diritto canonico”, come viene scritto dal sito CR nella recensione di una recente traduzione italiana del testo. Philip Blosser, altro firmatario, è un filosofo e docente a Detroit, le cui pubblicazioni spaziano dall’etica alla filosofia della religione, da Kant a Scheler, nonché blogger molto attivo sul web (alla festa dei Catholic Blog Awards ha vinto il premio del “blog più intellettuale”), in cui scrive di temi come il matrimonio, o più in particolare degli “ostacoli nel capire la tradizionale visione cristiana di sesso e matrimonio”.

IL GIOVANE FILOSOFO BELGA RIMOSSO PER AVER PARLATO DI ETICA E ABORTO

Il prof. Stéphane Mercier, dell’Università Cattolica di Lovanio, è invece già noto alle cronache per la recente vicenda, che lo vede coinvolto in quanto rimosso dal proprio incarico per una lezione in cui, trattando del tema dell’aborto dal punto di vista etico, lo ha descritto come “l’omicidio di persona innocente“: parole che sono bastate per essere denunciato dalle associazioni femministe, fino al punto da far esplodere la polemica sui giornali, con attacchi da parte della stampa di sinistra. Così il giovane accademico belga, oltre ad aver perso il suo ruolo, non solo non ha ricevuto alcuna difesa né dall’università cattolica né dai vescovi belgi, ma anzi si è anche visto attaccare da alcuni sacerdoti, che hanno descritto le sue parole come “caricaturali“.

(QUI TUTTI I NOMI DEI FIRMATARI)

GLI ALTRI NOMI INTERNAZIONALI 

Altri nomi internazionali sono il procuratore e giornalista di New York Christopher Ferrara, presidente della American Catholic Lawyers Association; il prof. britannico Joseph Shaw, esperto di filosofia religioni e storia medievale; il docente di storia moderna europea all’università di Oxford John C. Rao; il sacerdote Guy Pagès, autore di pubblicazioni sul rapporto tra cristianesimo e islam; il prof. Robert Hickson, in passato ufficiale delle forze speciali dell’esercito statunitense e docente di storia militare e strategia al Joint Intelligence College della Defense Intelligence Agency (DIA) di Washington.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)

PADRE SIANO, ESPERTO DI MASSONERIA, E DE LEONARDIS, PROF. ISPI

Tra gli italiani, tutti firmatari della prima ora, si leggono infine le firme del frate francescano dell’Immacolata Paolo Siano, studioso e profondo conoscitore della massoneria, in particolare nei suoi aspetti esoterici (qui una sua intervista e qui una sua lettera indirizzata al Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia Fabio Venzi); del professore di scienze politiche all’Università cattolica del Sacro Cuore Massimo De Leonardis, coordinatore delle discipline storiche al Master in Diplomacy dell’ISPI; dell’accademico Enrico Maria Radaelli, filosofo, teologo, descritto dal giornalista Sandro Magister come “esponente di punta” del campo tradizionalista, curatore del blog Aurea Domus, autore di numerosi saggi, tra gli ultimi Street Theology e La Chiesa ribaltata.

(QUI TUTTI I NOMI DEI FIRMATARI)

GLI ALTRI NOMI ITALIANI: STORIA, APOLOGETICA E POLITICA

Ci sono poi la storica della Chiesa Cristina Siccardi, torinese, autrice di numerosi saggi – una lista di oltre 40 opere su temi storici e di storia della Chiesa – e suo marito Carlo Manetti; del filosofo e teologo Corrado Gnerre, autore anch’egli di numerosi saggi sul cristianesimo e di apologetica, che nei suoi articoli si occupa di temi come il rapporto tra violenze sessuali e pornografia, di ecumenismo e differenze tra religioni, o delle condizioni necessarie per l’accoglienza dei migranti; del prof. Paolo Pasqualucci, docente di filosofia all’università di Perugia, già autore nel novembre 2015 di una lettera indirizzata al Papa, diffusa sempre tramite siti web; o infine del filosofo genovese Piero Vassallo, il cui ultimo saggio si intitola Itinerari della destra cattolica, e i cui articoli del suo blog “Contravveleni e antidoti”, dove spiega anche “le ragioni dell’utopia forzanovista”, vengono sovente rilanciati da siti legati a Forza Nuova.

(QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA AL PAPA E QUI UNA SINTESI)



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