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Il mio ricordo di Carlo Caffarra

caffarra

Del Cardinale Carlo Caffarra voglio ricordare quanto affermò  una delle ultime volte che l’ho sentito parlare: a suo avviso una Chiesa più attenta all’impegno pastorale piuttosto che alla dottrina non era migliore, ma soltanto più ignorante. Aveva il coraggio di sfidare ciò che è ‘’politicamente corretto’’ perché credeva nei principi sui quali la Chiesa di Pietro aveva costruito la sua millenaria esistenza.

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“Alcune sue posizioni non sono state in linea con quelle di Papa Francesco, ma Caffarra ha sempre riconosciuto nel Santo Padre il successore di Pietro e lo ha sempre profondamente rispettato, fuori da ogni ipocrisia. È stato franco, a volte in modo anche eccessivo, ma buono e leale”. È quanto  ha dichiarato – dopo averne tracciato con nobili parole il profilo – Pier Ferdinando Casini in memoria del Cardinale Carlo Caffarra. Ma Papa Francesco aveva bisogno di un avvocato difensore tanto autorevole? Per chi scrive l’essere stato ‘’franco, a volte in modo anche eccessivo’’ col successore di Pietro, è uno dei principali meriti che Caffarra porta con sé nella Gerusalemme celeste.

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Ho avuto occasione di scrivere più volte a proposito dei “Diari postumi” di Bruno Trentin. La casa editrice della Cgil – l’Ediesse – che ha pubblicato il volume, ne ha esaurito una prima tiratura di 4mila copie ed ha in corso la ristampa. Indubbiamente un risultato di un certo rilievo. Non solo sul piano editoriale, ma soprattutto su quello politico. È la dimostrazione che il Paese non dimentica le persone migliori.


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