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Jacob Rees-Mogg, chi è il cattolico antiabortista che delude i politicamente corretti in Inghilterra

Salvatore del Tory o un mero reazionario velenoso? E’ quello che si domanda la stampa inglese mentre rincorre Jacob Rees-Mogg incapace di prevederne mosse e dichiarazioni. A disegnarne il profilo, la stampa internazionale non ha inteso lesinare disprezzo, ricorrendo con eccessiva frequenza all’appellativo di ‘reazionario’. Ma è pur vero che un conservatore così non lo si vedeva da anni sul fronte inglese.

In questi giorni circola l’ennesimo sondaggio che lo vuole in vantaggio, di misura, su altri undici volti noti del partito – tra cui Boris Johnson – per sostituire la signora May alla leadership del partito. Già figura di culto per il suo stile eccentrico, ma elegante, ha messo in grande spolvero il tweed, il doppio petto, la bombetta e persino la famiglia numerosa (è padre di sei figli, tutti con la stessa donna), Jacob Rees-Mogg, per il Times “il peggior incubo di David Cameron” – ai tempi -, continua ad essere sulla breccia fortemente sospinto da un movimento spontaneo di elettori stanchi di pressappochismo. E pure di nichilismo, perché no.

Già, perché se la campagna partita dai social media battezzata ‘Moggmentum‘ continua a crescere, un motivo ci sarà. E sarà che forse Rees-Mogg riscuota successo perché si è messo a dare risposte senza mezzi termini sulle questioni che contano, riempiendo un vuoto lasciato marcire da troppo tempo e da un po’ tutta la politica internazionale?
“Sono cattolico“, ha detto, senza la retorica da rottamatore che strizza l’occhio, intervistato al ‘Good Morning Britain‘ da Piers Morgan e Susanna Reid. Un cattolico non adulto, che pubblicamente manifesta di non vergognarsi della propria fede e la voglia di mostrarle fedeltà anche nell’azione politica.

L’astro nascente della politica inglese doveva rispondere alle ormai inflazionate indiscrezioni che lo vogliono alternativamente sulla poltrona di Theresa May, e come nuovo ministro di un eventuale rimpasto in casa Tory. No, grazie ha ribadito ancora. “Il primo ministro lo abbiamo e le sono fedelissimo”, e quanto alla carica di ministro,”per il ruolo politico che ricopro oggi non ho vincoli su ciò che mi è permesso o meno dire, e forse è una posizione più facile per discutere di questioni più ampie. Un ministro è, giustamente, limitato alla propria area di discussione”. E a chi specula sulle sue nascoste ambizioni da leader ha replicato, “sarebbe mera vanità”.

Lo sguardo e il tono di voce flemmatici tradiscono, in realtà, una personalità attenta ai dettagli quanto alle idee e come manifestarle. E’ stata una stagione estiva “meravigliosa”, come lui stesso l’ha definita, visto il successo riscontrato ovunque, e intanto i franchi tiratori alle finestre si moltiplicano: un cattolico ultra-conservatore non è quello di cui il politicamente corretto ha bisogno. E così, se per qualcuno sarebbe “pura cicuta per il partito conservatore del XXI secolo“, per qualcun altro è una figura “incapace persino di imporsi a quella della sua leggendaria bambinaia”.

Tanta acrimonia, è chiaro, dipende anche dalle ultime dichiarazioni, non proprio “allineate”, direbbe qualcuno.
“Sono contrario al matrimonio omosessuale. Il matrimonio è un sacramento e la concezione del matrimonio ce la può dare la Chiesa, non il Parlamento. E da cattolico prendo con serietà l’insegnamento della Chiesa cattolica”. Per il resto, molto semplicemente, ognuno a casa sua può fare quello che gli pare, ma non occorre tirare in ballo la politica. Così il conservatore inglese eccentrico, nello stile, ha archiviato in breve la faccenda ‘gay marriage‘ per aprire un altro capitolo piccante: l’aborto.

“Sono fermamente un antiabortista. La vita è sacra e inizia dal momento del concepimento. Il matrimonio omosessuale è la pretesa di fare quel che si vuole con se stessi. L’aborto è la pretesta di fare quel che si vuole con la vita di un altro che in questo caso è il nascituro”. Contrario all’aborto anche in caso di stupro? Provano a pungolarlo ancora quelli di ‘Good morning Britain’. “I’m afraid so”, temo di sì. Anche se una donna viene violentata da un membro della sua stessa famiglia? Insistono con le provocazioni iperboliche i due noti giornalisti. “La vita è sacrosanta e comincia dal momento del concepimento”, ribadisce Jacob Rees-Mogg guardandoli negli occhi.



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