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Spariamo Di Caprio su Marte per evitare uragani?

Di Enrico Salvatori

Martedì scorso, negli Stati Uniti, si è tenuta una maratona televisiva destinata a raccogliere fondi per le vittime degli uragani.
Stiamo parlando del Telethon “Hand in Hand: A Benefit for Hurricane Harvey” che ha riunito i personaggi più famosi dello show business.
All’evento hanno presenziato, con esibizioni e messaggi, Beyoncé, Justin Bieber, George Clooney, Cher e Leonardo Di Caprio, i quali hanno fatto appello alla generosità del pubblico per i soccorsi alle popolazioni colpite dai disastrosi eventi meteo avvenuti nel sud degli USA.
Maratona televisiva cominciata con una immancabile conferenza sul riscaldamento globale e le inevitabili critiche al presidente americano Donald Trump, colpevole di non aver firmato l’ormai stracitato Accordo di Parigi contro i cambiamenti climatici per impegnare gli Stati a ridurre le emissioni di CO2.
“Oggi il nostro pianeta ha sofferto. È più importante che mai intervenire”, questo il commento del fervente ambientalista Di Caprio quando Donald Trump decise di rinegoziare gli accordi sul clima, lo ricorderete.

Eppure una inchiesta di Gareth Davies per il Daily Mail ha calcolato la cosiddetta “impronta ecologica” del tenace ecologista Di Caprio e dei suoi “colleghi” politicamente corretti dagli stili di vita tutt’altro che sobri.
Questi vip americani infatti, mentre bacchettano il mondo blaterando di decrescita e stili di vita sostenibili, sembra abbiano rilasciato con i loro viaggi aerei quantità smisurate di CO2 nell’atmosfera, la stessa CO2 ritenuta da loro stessi responsabile dell’incremento della temperatura sulla terra e, conseguentemente, degli oceani, provocando uragani più violenti.
Infatti, secondo il Daily Mail, se la media annuale di emissioni di anidride carbonica per persona nel mondo è di quattro tonnellate, l’incallito ecologista Di Caprio, fra viaggi di lavoro e piacere in tutto il mondo e volando in jet per 87.609 miglia ha emesso da solo 14,8 tonnellate di CO2.

Ma il più colpevole fra le star sembra sia Justin Bieber, che ha viaggiato 45 volte in aereo nelle ultime 52 settimane.
Infatti, dal mese di settembre 2016, volando in Germania, a Dublino, Parigi, Città del Capo, Mumbai, Rio e in Canada, suo paese di origine, Bieber ha percorso ben 136.947 miglia, producendo 22,45 tonnellate di emissioni di CO2.

Ciò significa che, tralasciando i chilometri macinati in automobile o attraverso il consumo dovuto al riscaldamento e al raffreddamento delle sue numerose case, Bieber si colloca cinque volte al di sopra della media della popolazione mondiale in termini di inquinamento.

George Clooney invece, reso anch’esso famoso dalle sue dichiarazioni di disprezzo nei confronti di Donald Trump e delle sue politiche ambientali, dal mese di settembre sembra abbia accumulato circa 61.448 miglia di volo, comprendenti anche quelle relative a un suo lungo viaggio in Italia quest’estate.

Poi c’è Beyoncé, che da parte sua, pur essendo incinta di due gemelli, è riuscita a macinare 28.040 miglia nel giro di 12 mesi, corrispondenti a 4,55 tonnellate di CO2.

A 71 anni di età, Cher è apparsa piuttosto casalinga rispetto ai suoi celebri compatrioti, volando soltanto negli USA per un totale di 6.546 miglia.
Naturalmente, queste emissioni totali, che si riferiscono soltanto ai voli compiuti da questi VIP, raggiungerebbero cifre astronomiche se si considerassero quelle derivanti dall’uso delle loro auto e dell’energia elettrica nelle loro case e l’inquinamento generato dai loro concerti o produzioni cinematografiche.

Insomma, è chiaro che se l’inquinamento da CO2 dovesse essere ritenuto una volta per tutte la causa degli stravolgimenti climatici, un suggerimento potrebbe essere quello di sparare questi Vip ambientalisti su Marte per scongiurare stragi e uragani.

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