Nel triste caso della bambina morta di malaria sento tirare in ballo i migranti che arrivano con i barconi, che invece non c’entrano.
La malaria arriva in Italia a causa di persone che, partendo dall’Italia, si recano in paesi a rischio senza sottoporsi alla adeguata profilassi. Si tratta di gente che vive in Italia e che è in grado di pagarsi un viaggio all’estero, sia per turismo o per rivedere la propria famiglia. Viaggiano solitamente in aereo e sono muniti di regolare biglietto e passaporto. I barconi non c’entrano.
La malattia non si trasmette per contatti personali, neppure con i baci. Si trasmette solo se c’è una zanzara particolare in grado di diffondere con efficienza il parassita. In Italia questa zanzara non dovrebbe esserci (per lo meno non in numero sufficiente), Dobbiamo verificare se c’è e se c’è toglierla di mezzo. I barconi non c’entrano.
In casi eccezionali si sono registrati casi di malaria dovuta a zanzare già infette che arrivano in Italia accidentalmente da paesi lontani all’interno di un container o un bagaglio e una volta liberate pungono e trasmettono la malattia. Il pensare che queste zanzare possano trovare posto nei miseri bagagli di chi intraprende questi disperati viaggi della speranza richiede davvero molta fantasia. Anche in questo caso i barconi non c’entrano.
Ai tempi di Giulio Verne per fare il giro del mondo ci volevano 80 giorni; adesso possiamo farlo in un tempo molto minore; il mondo cambia e noi dobbiamo adattarci per rispondere a questi cambiamenti.
Lo spostamento di un gran numero di persone in ogni direzione pone dei problemi molto seri riguardo alla diffusione di malattie infettive, che devono essere affrontati in maniera lucida e senza cedere a isterismi o strumentalizzazioni.
I virus, i batteri e i parassiti hanno un biglietto che gli consente di viaggiare tutti i mezzi e in tutte le classi. Il germe che causa la difterite è diffuso nei paesi più poveri, ma lo scorso gennaio l’abbiamo trovato nel braccio di un distinto signore austriaco che si era fatto un mese di vacanza nello Sri Lanka.
La scienza non è democratica, le infezioni sì.
(articolo tratto dal profilo Facebook del professor Roberto Burioni)