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Vi spiego cosa vogliamo davvero noi di AfD. Parla Martin Rothweiler

Critiche alla Merkel. Ceffone a Petry. Diffidenza verso il Movimento 5 Stelle. Elogi della Lega di Salvini. Sono alcuni degli spunti emersi da una conversazione con Martin Rothweiler (nella foto), esponente di spicco del partito Afd, Alternative für Deutschland, partito ultraconservatore tedesco che ha sorpreso sondaggi e opinionisti ottenendo il 13,2% alle elezioni di domenica scorsa in Germania.

Formiche.net ha raggiunto al telefono Martin Rothweiler (nella foto), esponente di spicco del partito, pur non avendo ottenuto un seggio da parlamentare. Gli abbiamo chiesto cosa c’è nel dna di Afd e quali saranno le prossime mosse, specie dopo che una leader come Frauke Petry ha abbandonato il partito all’indomani del voto. Ecco la conversazione.

Martin Rothweiler, c’è delusione per non essere stato eletto?

C’è un po’ di delusione, ma io non sono importante. La volontà dell’elettore è importante. Io continuerò a lavorare nel consiglio comunale e a far crescere il nostro partito. Siamo solo all’inizio.

L’AFD ha registrato risultati record alle elezioni. C’è davvero un’alternativa politica alla Merkel o è solo un voto di protesta?

L’alternativa c’è, come si dice, “Nomen omen”. La “protesta” non è altro che la retorica politica della strada. Nel Bundestag saremo il primo partito di opposizione dopo oltre 12 anni e dimostreremo che c’è una vita fuori dall’euro, che ci sono alternative ai salvataggi bancari e che possiamo convivere pacificamente con i nostri vicini europei senza dover imporre arrogantemente il nostro modello di vita agli altri.

Le elezioni sono la fotografia di un malcontento diffuso. Eppure i dati economici mostrano una Germania fiorente, con un surplus commerciale da record.

Grandi campioni, eh? I tedeschi stanno cominciando ad intuire che una bilancia commerciale a medio termine dovrebbe essere equilibrata. Il surplus commerciale corre da un record all’altro, ma i salari reali sono stagnanti ormai da 20 anni. I prezzi degli immobili crescono molto più veloci che i salari, la politica monetaria e gli interessi negativi cannibalizzano i nostri fondi pensionistici complementari e i nostri risparmi. E quello che esportiamo nei Paesi europei viene pagato a credito inesigibile (basta vedere il Target 2 di Draghi). Contando insieme debito esplicito e implicito la Germania è messa peggio dell’Italia.

E della disoccupazione ai minimi storici che mi dice?

Non è tutto oro quel che brilla, non è molto divertente lavorare gratis. Anno per anno cresce il numero dei mini-jobs (cioè quelli da 450 euro al mese) e ogni secondo contratto di lavoro nuovo è a tempo determinato. La nostra pensione media è di 800 euro più bassa (al mese!) rispetto a quella degli austriaci e solo poco più del 50% dei tedeschi ha una casa propria.

L’Afd è nato come il partito dei professori anti-euro, poi il cambio della guardia con Frauke Petry e la linea anti-immigrati, adesso la coppia Gauland-Weidel. Quanto è cambiato il volto del partito negli ultimi anni?

Il contenuto è cambiato poco. Le grandi priorità sono sempre le stesse. Anche nel 2013 abbiamo parlato di immigrazione, pretendendo una legge secondo il modello canadese e australiano. Ma all’epoca non era ancora una priorità agli occhi dell’opinione pubblica. Negli anni siamo cresciuti e maturati e abbiamo aggiunto all’agenda altri temi come la casa, la famiglia, le politiche energetiche e la riforma educativa.

Non fate in tempo a festeggiare i risultati, e già il partito si spacca con l’uscita di un pezzo da 90 come Frauke Petry. Non rischiate di perdere credibilità?

Non si spacca l’Afd, lasciano il partito solo la signora Petry, suo marito e pochi altri disorientati. Chi perde credibilità è Frauke Petry, che fino all’altro ieri ha fatto credere al suo elettorato di far parte del nostro partito. Ha ingannato inoltre tutti i membri del partito, che durante gli ultimi sei mesi hanno lavorato sodo, full-time e a titolo gratuito per organizzare i suoi convegni e comizi pubblici. Non capisco quale sia il motivo vero, se ha una missione nascosta da compiere, oppure se non riesce a digerire di aver perso il duello con Gauland e Weidel.

Perché avete riscosso un successo rilevante nei länder orientali?

Perché, per motivi storici, la cultura del dissenso nella Germania orientale è più grande. Grazie alla loro esperienza sono più sensibili ai metodi di manipolazione di massa, alla falsa propaganda politica e al prepotente monopolio d’opinione. Ho conosciuto varie persone che hanno vissuto sotto il regime di Honecker e hanno di detto di aver oggi la stessa sensazione come qualche anno prima della caduta del muro.

Cioè?

La TV è sempre controllata dal governo, il PD tedesco (la SPD) ha partecipazioni o possiede oltre 140 giornali. La figlia di Schäuble produce contenuti per la TV pubblica, e come lei il resto della sua famiglia vive in gran parte grazie ai soldi pubblici. Tutto questo sta venendo a galla anche in molte altre regioni come il Thüringen.

Che errori ha commesso Angela Merkel in Europa?

Ne ha fatti troppi. Ha salvato le banche invece delle persone. Ha aiutato milioni di migranti economici africani invece di aiutare gli oltre 19 milioni di disoccupati europei. Se si ha un minimo di sensibilità storica, non si può impostare un’Unione Europea sull’idea che ci siano paesi “virtuosi” e paesi “spendaccioni”, per di più il tutto “guidato” da una figura politica tedesca. L’Unione Europea deve rimanere come mercato economico interno. Ma non deve sostituirsi alla sovranità e quindi all’autonomia decisionale dei popoli. Il “vincolo esterno”, ad esempio, è da considerarsi un crimine.

Cosa pensate della moneta unica? Siete contro la Bce anche se guidata da Weidmann?

Quanto alla moneta unica, la risposta per noi è semplice: “Fuori dall’Euro, subito!”. Non ci importa se alla guida della BCE ci sia Weidmann, Weidel oppure Fantozzi. La moneta unica è economicamente sbagliata e quindi va abolita.

Cosa auspicate per il Sud Europa: più austerity o più flessibilità?

Il Sud Europa deve scegliere per se stesso il modello economico adeguato alla sua infrastruttura, al suo contesto culturale e la sua visione del futuro. Noi non abbiamo il diritto, né morale né politico, di dire al Sud come deve vivere e lavorare. Efficienza ed efficacia non si raggiungono tramite un diktat esterno.

In quale partito italiano vi rispecchiate di più: la Lega Nord o il Movimento 5 Stelle?

Lo stile di guida e la incongruenza nel M5S non mi convincono più di tanto. Suppongo che i tedeschi per natura propria siano troppo seri per rivedersi in un “clown”. La retorica di Salvini per i miei gusti è troppo grezza, ma hanno delle idee molto chiare e condivisibili sui temi prioritari: Euro, immigrazione, imposte, UE e soprattutto sulla Merkel.

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