Matteo Salvini sarà a Cernobbio. Raccontano le cronache che il leader leghista ha preso l’appuntamento molto sul serio al punto da trascorrere “48 di full immersion” in Veneto, una sessione di studi con una quindicina di suoi consulenti e consiglieri: “Scripta manent – dice -. Distribuirò i risultati ai presenti e spero che li riguarderemo insieme l’anno prossimo, quando sarò al governo. Ci saranno tutti i dati a sostegno delle nostre tesi”.
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La “full immersion” è iniziata con un ripasso delle tabelline, poi i consiglieri hanno spiegato quando e come si deve fare uso del congiuntivo e del condizionale. Salvini ha voluto, poi, che gli insegnassero bene come si sta a tavola, quali sono le posate per il pesce e quale, delle tante forchette allineate a fianco del piatto, va usata per prima.
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Quelli dello Studio Ambrosetti hanno invitato a Cernobbio anche Luigi Di Maio. Il vice presidente della Camera ha assicurato che illustrerà al consesso dei vip i contenuti dei suoi colloqui telefonici con il presidente Macron, ottenuti tramite i buoni uffici dell’ambasciatore francese in Italia.
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È sempre più vero. Noi italiani non dobbiamo vergognarci soltanto delle mafie, della corruzione, del lavoro sommerso, dell’evasione fiscale ma anche di un’altra scandalosa emergenza venuta alla luce negli ultimi anni: continua ad aumentare l’occupazione degli ultracinquantenni, i quali – per colpa delle stramaledetta riforma Fornero – non possono più andare in pensione e tengono così occupati posti di lavoro che dovrebbero andare ai giovani. Osservate come commentano le relative statistiche dell’Istat i conduttori dei tg. Quelli delle reti pubbliche ne parlano con l’aria rassegnata di chi vuole discolparsi (ambasciator non porta pena); i loro colleghi dei telegiornali di opposizione con un mix tra disapprovazione e ripugnanza.