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Sicurezza e auto connesse, tutte le novità da Francoforte

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In risposta all’aumento delle minacce alla sicurezza informatica delle auto connesse e a guida autonoma, anche l’industria della cyber security si sta adoperando per limitare l’impatto dei problemi correlati alla diffusione di queste nuove tecnologie. Tra le aziende che stanno sviluppando sistemi di sicurezza cibernetica a servizio del settore automotive ci sono Kaspersky Lab e AVL Software and Functions, che hanno presentato al salone internazionale New Mobility World/IAA 2017 di Francoforte la loro Secure Communication Unit (SCU). Il prototipo di questa soluzione di sicurezza, hanno spiegato le due compagnie, “rende possibile una comunicazione a prova di interferenza tra le componenti auto, l’auto e le sue infrastrutture connesse esterne, consentendo la realizzazione di auto connesse sicure by-design”.

PREGI E… VULNERABILITÀ

Ad oggi – ha detto a Cyber Affairs Sergey Kravchenko, senior business development manager, Future Technologies di Kaspersky Lab – le auto connesse “offrono elevati livelli di comfort e servizio a utenti finali e aziende. È possibile effettuare il download di applicazioni per perfezionare diversi aspetti dell’auto sul momento – persino il firmware – senza doversi rivolgere ad una concessionaria. È sufficiente una connessione tra l’auto e il Cloud. Inoltre, le auto connesse possono consigliare la strada più veloce, i migliori ristoranti nelle vicinanze, e molto altro. Ovviamente tutto questo è estremamente utile! Tuttavia”, ha rimarcato l’esperto, “esiste un’altra faccia della medaglia. Nonostante tutti i vantaggi, esistono vulnerabilità che possono essere sfruttate dagli hacker. In parole povere, al giorno d’oggi le auto sono dei veri e propri computer su ruote. Di conseguenza, quando vengono connesse a Internet le si espone alle stesse minacce informatiche che prendono di mira i Pc. Ransomware, malware, furto di dati, sabotaggio – sono tutte minacce reali anche per le auto connesse”.

BERSAGLIO DEGLI HACKER

La ragione di questi rischi, hanno evidenziato le due compagnie, risiede nel fatto che “ogni generazione di auto incorpora nuove tecnologie intelligenti per diagnostica remota, telematica, guida autonoma e automatizzata, assistenza remota del conducente e infotainment. Basati su attuatori elettromeccanici del veicolo, i controlli delle auto stanno diventando sistemi cyber-fisici sempre più complessi con sensori multipli, controlli, applicazioni, subnet e moduli di comunicazione che interagiscono con altri veicoli e il loro ambiente. Le loro funzioni possono essere controllate da remoto e tramite sistemi digitali. Per questo motivo, le auto connesse stanno diventando bersaglio di attacchi informatici”. Inoltre, “il numero crescente di applicazioni di terze parti, la complessità del sistema presente nelle auto connesse, e la frequenza di aggiornamento dei software over-the-air, rendono difficile testare l’intero sistema e essere sicuri che nessun bug, backdoor o alcun problema architetturale venga trascurato”.

IL PROTOTIPO DI KASPERSKY LAB E AVL

In questo scenario, “il ruolo della Secure Communication Unit”, hanno sottolineato Kaspersky Lab e Avl, “è quello di rendere le auto connesse più sicure by-design, indipendentemente dal software di terze parti utilizzato e dai sistemi di bordo. La SCU è un’unità di controllo dei gateway di connessioni, connessa a più subnet e/o gateway-controller di queste subnet all’interno della rete delle auto, che agisce come un singolo gateway sicuro per i flussi di comunicazione in entrata e in uscita. Basato sull’applicazione di policy di protezione e forte separazione per evitare contatti indesiderati tra i vari componenti delle auto, il software consente di garantire adeguate comunicazioni a prova di interferenza all’interno della rete dell’auto”.

IL FUTURO DELL’AUTOMOTIVE

Gli analisti ritengono che sempre più applicazioni e servizi verranno creati appositamente per le auto, specialmente nel caso di auto a guida autonoma, aprendo la strada a un mercato di proporzioni rilevanti. “I veicoli autonomi – ha aggiunto Kravchenko – rappresentano una grande opportunità. Immaginate, ad esempio, di essere in grado di chiedere all’assistente vocale del vostro telefono di prenotare una macchina di un servizio di car sharing; di poter dire al vostro smartphone che avete bisogno di una macchina e vederla arrivare un attimo dopo pronta ad accompagnarvi ovunque vogliate; o di poter ridurre il costo dei vostri viaggi chiedendo all’assistente vocale della vostra macchina di trovare la persona più adatta per condividere un tragitto. Il denaro verrà trasferito sul vostro conto bancario con un semplice clic e sarete liberi di proseguire per la vostra strada. Un simile scenario consentirebbe di ridurre il traffico nelle strade e semplificherebbe gli spostamenti a chi non possiede una macchina o la patente, specialmente per coloro che vivono in piccole città con pochi mezzi di trasporto”.

In un futuro non molto lontano, ha rilevato ancora l’esperto, ci si potrebbe trovare in “un mondo in cui le persone saranno in grado di guardare film, lavorare o persino dormire mentre la loro auto le porterà a destinazione; un modo molto efficiente – e per qualcuno rilassante – di viaggiare. Le opportunità sono molte e non saranno solo i produttori di automobili a guadagnarci. Molte aziende nasceranno attorno al settore delle auto connesse, il dispositivo IoT per eccellenza. Le persone useranno le auto per ogni aspetto della loro vita: pagamenti, shopping, intrattenimento, comunicazione e navigazione. Tutto quello che fanno attualmente sui loro smartphone, lo faranno con le loro auto”.​



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