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Zapad 2017, ecco perché la grande esercitazione russa preoccupa la Nato

Iniziano oggi e dureranno una settimana le esercitazioni quadriennali Zapad, “Occidente”, che la Russia compie in Bielorussia. Ieri i comandanti delle divisioni militari coinvolte hanno ricevuto ufficialmente le buste con le direttive degli Stati Maggiori. Scenario ufficiale: Kaliningrad (semi-exclave russa tra Polonia, Lituania e Baltico) e Minsk messe a ferro e fuoco da gruppi terroristici (i territori sono indicati con nomi inventati: Veishnoria, Vesbaria e Lubenia). Le manovre militari, che avranno luogo in sei diversi poligoni, hanno l’obiettivo di verificare l’efficienza di una risposta rapida allo scenario. Ma i Paesi Nato alzano l’attenzione perché ci sono aspetti controversi.

Luoghi delle manovre Zapad 2017
Luoghi delle manovre Zapad 2017

Innanzitutto il numero dei partecipanti: secondo i dati ufficiali ci sarebbero 12700 soldati, 250 mezzi terrestri, 70 aerei e dieci navi, ma il la ministro della Difesa tedesca, per esempio, ha già detto che il numero reale è di molto maggiore. Secondo la Germania sono coinvolti almeno centomila militari, e la Russia sta mentendo anche sullo scenario dei war-games: starebbero provando un’invasione verso i Paesi del fianco orientale europeo. Uno scenario che, nel 2017, sembra fantascientifico, ma che, dicono i politici degli stati baltici, o quelli polacchi, è reso meno improbabile da quanto successo tre anni fa in Crimea.

Le unità russe impiegate nelle manovre
Le unità russe impiegate nelle manovre

Secondo il documento di Vienna del 2011, le esercitazioni che coinvolgono più di tredicimila uomini devono essere sottoposte al monitoraggio degli osservatori – il governo di Minsk già un mese fa ha emanato un invito ufficiale –, ma il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha detto in settimana durante un’intervista televisiva alla BBC che Mosca sta usando delle “scappatoie per evitare i controlli”.

Stoltenberg ha alzato l’asticella: “Abbiamo già visto che la Russia ha usato grandi esercitazioni militari come un travestimento. Ciò è accaduto in Georgia nel 2008 quando hanno invaso la Georgia ed è accaduto in Crimea nel 2014 quando hanno illegalmente annesso la Crimea”. Per quanto sembra improbabile una volontà di Mosca di invadere un paese membro della Nato, nonostante il confronto politico tra i due blocchi sia diventato più serrato. Più che altro le manovre avranno l’obiettivo di rassicurare lo zoccolo più agguerrito dell’elettorato putiniano sulle capacità militari russe con un messaggio muscolare – anche in vista delle prossime elezioni.

Dalla Russia la linea è costante: si tratta di manovre che hanno il solo fine di verificare le capacità difensive del nostro esercito, dicono dal Cremlino. Però certo, aggiunge in una nota il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, le polemiche servono “a giustificare la spesa per l’accumulo militare della NATO in Polonia e negli Stati baltici agli occhi del pubblico occidentale”. Entro il 30 settembre tutte le forze impegnate rientreranno ai propri comandi di stanza, dice il governo russo: non ci sarà nessun dispiegamento permanente (cosa che invece i comandanti della Nato hanno messo tra le potenziali ricadute delle manovre).

Le zone di contatto tra Russia ed Europa, da leggere con accezione “Nato”, si sono piuttosto riscaldate negli ultimi tre anni e sono diventate teatro di messaggi militari da entrambi i lati. Senza correre troppo indietro: a giugno di quest’anno le forze armate statunitensi hanno partecipato ad un training con gli alleati baltici portandosi appresso bombardieri strategici come i B-1 e B-52 e coinvolgendo 50 unità navali. A luglio un sistema missilistico anti-aereo Patriot dell’esercito americano è stato schierato in Lituania per altre esercitazioni. Sempre a luglio, 25000 truppe provenienti da 17 nazioni hanno partecipato alle manovre NATO nel Mar Nero (monitorate da osservatori russi). Esercitazioni simili sono state portate a termine anche dai russi sempre a cavallo dei mesi di giugno e luglio, per esempio nell’Oblast di Pskov, al confine tra Estonia e Lituania, e un’altra (nella stessa aerea) dichiarata in preparazione di Zapad ad agosto.

L’11 settembre, in anticipo di qualche giorno su di Zapad 2017, è partita Aurora 17, simulazione di un attacco da Est all’isola di Gotland, appendice svedese separata da poche centinaia di miglia nautica da Kaliningrad. Si tratta della più grossa esercitazione ospitata dalla neutrale Svezia negli ultimi 20 anni, e prevede la partecipazione di circa 19mila militari provenienti da diversi paesi della Nato. Gli ufficiali dell’Alleanza assicurano che non è una risposta diretta alle manovre russe, ma il confronto è evidente.

(Foto: Kremlin.ru, il presidente russo Putin e l’omologo bielorusso Lukashenko in ispezione durante Zapad 2013)

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