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Chi è don Maurizio Pallù, il sacerdote liberato in Nigeria

È stato liberato alle ventidue di ieri sera, alla vigilia del suo 63esimo compleanno, don Maurizio Pallù, il sacerdote italiano itinerante del Cammino neocatecumenale rapito venerdì scorso nel sud della Nigeria. A confermare la notizia giunta durante la notte dall’Unità di crisi della Farnesina, è stato il ministro degli esteri Angelino Alfano, ospite di Massimo Giannini a Circo Massimo su Radio Capital.

LA VICENDA

Il sacerdote fiorentino svolge missione in Nigeria da tre anni. Si trovava insieme ad altre persone, tutte nigeriane, lo scorso 12 ottobre, quando mentre si recava a Benin city, nel sud del Paese per assitere ad una celebrazione, è stato bloccato e rapito da un gruppo di uomini armati. “In tre siamo stati presi come ostaggi, un fratello nigeriano, una studentessa nigeriana, e io. Ci hanno rilasciati intorno alle 10 di sera”, ha detto il religioso intervistato da Debora Donnini per Radio Vaticana.

IL SUO PERCORSO RELIGIOSO

Don Maurizio è un presbitero itinerante della Fondazione Famiglia di Nazareth per l’evangelizzazione itinerante. Si legge su Avvenire che don Pallù ha incontrato il Cammino neocatecumenale a Firenze che lo ha portato ad essere missionario laico per 11 anni in diversi Paesi del mondo. Entrato nel 1988 in seminario, al Redemptoris Mater di Roma, dopo avere operato come cappellano in due parrocchie romane è stato inviato in Olanda, dove è diventato parroco nella diocesi di Haarlem. Per ultima l’esperienza in Africa nell’arcidiocesi di Abuja, in Nigeria.

LA TELEFONATA ALLA MADRE

Domenica scorsa Laura, la mamma 92enne del sacerdote, ha annunciato durante una veglia di preghiera nella parrocchia di Santa Lucia alla Sala a nord di Firenze di aver ricevuto una telefonata da parte del figlio in cui annunciava la sua liberazione da lì a pochi giorni.

IL RACCONTO DEL RAPIMENTO

Nell’intervista a Radio vaticana Don Maurizio ha dichiarato di star bene: “Bene, contentissimo! Il Signore è risorto, mi ha accompagnato, ho avuto attimi di paura ma devo dire ho sentito molto l’assistenza dei santi, della Vergine Maria, di Carmen Hernandez”, ha detto il religioso raccontando un altro episodio di violenza subita nel Paese africano:
“In un anno sono stato rapito due volte ma io sono convinto che Dio distruggerà l’opera del demonio. Un’altra cosa importante da sottolineare è questa: i due rapimenti sono avvenuti tutti e due nella festa della Madonna di Fatima, il 13 ottobre. L’anno scorso siamo stati rapiti il 13 ottobre e attraverso un miracolo della Madonna siamo stati rilasciati dopo un’ora e mezza. Quest’anno siamo stati rapiti il 12 ottobre, la vigilia della festa del miracolo del sole a Fatima”, ha detto il sacerdote.

COSA FARÀ

Don Pallù si trova ancora in Nigeria ma farà presto rientro in Italia per riabbracciare i propri cari, anche se ha già in programma di ritornare in terra africana: “Quando mi permetteranno di tornare ritornerò qui ben contento e offrire la mia povera persona per l’evangelizzazione della Nigeria”, ha dichiarato a Radio Vaticana.



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