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Leonardo, ecco come si muoverà l’ex Finmeccanica di Profumo nel progetto di Difesa europea

Di Pietro Di Michele e Gianluca Zapponini
profumo

Leonardo si butta a capofitto nel progetto di Difesa europea. Mentre buona parte della filiera industriale e del Parlamento si interroga sulle rigide regole del programma mirante a creare un’industria della Difesa comunitaria (qui l’approfondimento di Formiche.net sul tema), la holding dell’aerospazio guidata dall’ad Alessandro Profumo lavora ad alcuni importanti progetti per aggiudicarsi le prime gare indette dall’Ue, finanziate in parte con le risorse del Fondo europeo per la Difesa (qui il focus di Formiche.net sul meccanismo del Fondo), anche se ha espresso in Parlamento più di un rilievo su portata e prospettive del Fondo europeo per la Difesa.

IL PROGETTO SUI DRONI

Le indicazioni emergono dal documento presentato la scorsa settimana alla Camera da Giovanni Soccodato, responsabile strategie, fusioni e acquisizioni di Leonardo. Lo scorso giugno, contestualmente al lancio ufficiale del Fondo per la difesa, il gruppo di Piazza Monte Grappa ha risposto al bando Ue per la realizzazione di due progetti, preparandosi alle dimostrazioni che la holding dovrà effettuare nel 2019 e nel 2020. Un primo progetto prevede la realizzazione di velivoli senza pilota, ad ala rotante, da imbarcare su unità navali per un valore complessivo di 15 milioni, più altre quattro opzioni di 4 milioni l’una. Funzione del nuovo mezzo, la possibilità di scambiare informazioni con altre unità (navali, terrestri) e di girarle ai centri di terra oppure direttamente alle unità navali.

I SOLDATI DEL FUTURO

C’è poi un secondo progetto cui Leonardo sta lavorando, sempre in ottica europea. Si tratta dello sviluppo di equipaggiamenti speciali per i soldati. Il programma è già stato lanciato lo scorso anno dalla Difesa italiana e affidato al gruppo di Profumo, che ora vuole ulteriormente svilupparlo in chiave europea. L’intero progetto prevede un budget di 7 milioni e punta a dotare i soldati di sistemi tecnologici all’avanguardia in grado di inserirli perfettamente all’interno di una forza multinazionale “net-centrica” per il rapido scambio di informazioni e posizione, chiarisce il documento.

UN CONSORZIO A GUIDA LEONARDO

Il gruppo non è comunque solo nel lavorare per aggiudicarsi il maggior numero di gare europee possibili. Come si evince dalle carte portate a Montecitorio, sul campo della Difesa europea Leonardo è a capo di un consorzio composto da 16 grandi imprese europee e 14 piccole e media imprese, di cui molti gruppi già operativi nei consorzi partecipati da Leonardo Eurodass (costituito da Leonardo, Hendsoldt, Elettronica e Indra) e S3Log, costituito insieme e Vitrociset .

LA CORSA ALLA SICUREZZA SUL MARE

Ma mentre il gruppo lavoro ai prototipi da presentare a Bruxelles è già tempo di individuare gli altri settori del programma difensivo europeo dove competere con gli altri colossi,  francesi e tedeschi in primis. L’azienda sta infatti preparando il terreno per aggiudicarsi le gare inerenti la sorveglianza sul mare, avendo già risposto agli inviti dell’Ue a farsi avanti, rivolti alle aziende della Difesa dei Paesi membri. Nella sorveglianza marittima in particolare, Leonardo ha ottime carte da giocare dal momento che l’Ue chiede particolare attenzione ai velivoli senza pilota ad ala rotante (dove il gruppo vanta eccellenze come i modelli Hero e Solo), nei sensori navali e nell’addestramento.


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