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Così la Germania si mette alla guida del più grande progetto europeo sull’auto autonoma

angela merkel, germania

Sono la Germania e le case automobilistiche tedesche le principali, ma non uniche, protagoniste del più grande progetto europeo finora rivolto ai test sull’auto autonoma, L3 Pilot, che riunisce 34 partner di 11 paesi per 4 anni ed è co-finanziato dall’Ue con 36 milioni di euro.

A coordinare l’iniziativa è Aria Etemad di Volkswagen Group Research – un segnale che Bruxelles è disposta a concedere al colosso di Wolfsburg più di una chance per mettere alle spalle lo scandalo del dieselgate. Come “dissemination manager” è stata scelta Sarah Metzner dell’Eict (European center for information and communication technologies, sede a Berlino).

Nella santa alleanza dell’auto autonoma sono entrati naturalmente i costruttori (oltre a Volkswagen anche Audi, Bmw, Daimler, Opel, Fca, con la sede del Centro Ricerche Fiat di Torino, Ford, con la sede europea di Aachen, Jaguar Land Rover, PSA, Renault, Honda, con la sede europea di Offenbach, Toyota, Volvo), cui si affiancano fornitori, centri di ricerca (tra cui il German Aerospace Center ma anche l’Università di Genova), imprese, assicurazioni (Swiss Re e Allianz), autorità (RDW – Netherlands Vehicle Authority) e gruppi di utenti (FIA – Federation Internationale de l’Automobile). I paesi interessati ai test sono Austria, Belgio, Francia, Finlandia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera, Regno Unito.

TEST SU STRADE PUBBLICHE

I partner intendono mettersi al lavoro già da fine settembre per portare sulle strade europee una serie di veicoli dotati di tecnologia di automazione di livello 3 (che richiede comunque un’attività di controllo della persona a bordo) e qualche funzionalità dell’automazione di livello 4 (la persona a bordo non deve più controllare la macchina). Nell’arco dei 48 mesi del progetto saranno coinvolti 100 veicoli con 1.000 piloti di test. Il budget complessivo è di 68 milioni di euro; i 36 milioni forniti dall’Ue arrivano dal programma Horizon 2020.

Il progetto europeo sull’auto autonoma intende non solo mettere alla prova sulle strade pubbliche una vasta gamma di applicazioni della tecnologia driverless (parcheggio, sorpasso, guida in città in condizioni di traffico complesse, e così via), ma sondare l’impatto sulla circolazione e sul comportamento dei conducenti, l’accettazione sociale e i benefici in termini di sicurezza. Verranno anche analizzati il quadro normativo per costruttori e conducenti, in particolare in merito alla responsabilità di prodotto e al codice della strada.

ESPERIENZA ALLA GUIDA

Aria Etemad lavora dal 2013 nell’area dei sistemi Adas (Assistenza avanzata alla guida) del Volkswagen Group Research di Wolfsburg, dopo precedenti esperienze nel centro di ricerca Ford di Aachen (Ford Research and Advanced Engineering) e presso la Visteon Automotive Systems a Colonia. Prima di mettersi alla guida di L3 Pilot, ha coordinato altri progetti europei centrati sempre sui sistemi Adas, che sono le fondamenta delle tecnologie per l’auto autonoma: euroFOT, il primo progetto di larga scala con test operativi per studiare i benefici dei sistemi di assistenza avanzata alla guida su traffico e sicurezza; e interactIVe, focalizzato sullo sviluppo di sistemi Adas più evoluti per la frenata e la sterzata automatica anti-collisione. Attualmente Etemad guida un altro progetto europeo, AdaptIVe, per lo sviluppo di tecnologie e applicazioni per il driverless.

IL RUOLO DELL’UNIVERSITA’ DI GENOVA

L3Pilot è un progetto di punta per la ricerca tecnologica riguardo all’automazione dei veicoli in Europa, ci ha spiegato l’Università di Genova. I test pilota in dieci nazioni europee useranno “veicoli prototipali” prodotti da Audi, Bmw, Daimler, Fca, Ford, Peugeot, Honda, Jaguar Land Rover, Opel, Renault, Toyota, Volkswagen, Volvo. Tutti i sistemi di guida che vengono introdotti sul mercato richiedono una serie di regole per l’ingegnerizzazione e la convalida della sicurezza e i partner di L3Pilot definiranno tali requisiti per i sistemi automatizzati, definendo un “Codice di Pratica” per le funzioni di guida automatizzate.

Nell’ambito di questo progetto, l’ELIOS Lab del DITEN (Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni) dell’Università di Genova si occuperà della definizione, realizzazione e gestione del sistema elettronico ed informatico necessario per raccogliere nei vari luoghi di test le informazioni provenienti dai veicoli, dai guidatori e dall’infrastruttura stradale. I dati grezzi, forniti nel formato proprietario di ogni costruttore, verranno pre-processati in tempo reale per poterli rendere disponibili per vari obiettivi, quali la valutazione tecnologica dei nuovi sistemi sistemi, la valutazione della guida, la stima dell’impatto sul traffico. Una parte significativa del pre-processing dei dati prevede quindi anche l’armonizzazione in un formato comune, l’anonimizzazione, la rimozione del rumore e l’aggregazione per la successiva elaborazione specialistica.

L’ELIOS Lab (Prof. Alessandro De Gloria, Francesco Bellotti e Riccardo Berta) è impegnato da quasi vent’anni in progetti di ricerca industriale con Fiat/Fca e le principali case automobilistiche europee, con cui ha sviluppato sistemi innovativi di interazione uomo-macchina (dai cruscotti a cristalli liquidi fino ai serious games per l’eco drive), che sono stati sperimentati su diversi prototipi.



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